Fipe-Confcommercio: «Ristori in grave ritardo, attendiamo ancora novembre»

Il direttore Calugi: «Le promesse non sfamano le persone, occorrono al più presto in versamenti»

Il Direttore Generale di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Roberto Calugi ribadisce con forza come «ogni giorno riceviamo decine di chiamate da parte di ristoratori e imprenditori che lamentano ritardi nell’erogazione dei ristori promessi dal governo».

«Quelli di Natale non si sono ancora visti, ma in moltissimi casi non sono stati corrisposti nemmeno quelli di novembre. In questo modo le imprese, impossibilitate a operare a causa di provvedimenti sempre più restrittivi e la totale assenza di pianificazione di medio periodo, non riescono a sopravvivere», prosegue il Direttore.

«Le promesse non sfamano le persone. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Ministro Di Maio e della Vice Ministro Castelli e ci auguriamo che si trasformino al più presto in versamenti sui conti correnti. Esiste poi un altro aspetto che non può più essere sottovalutato: nella ristorazione abbiamo oltre 3 mila imprese esodate».

«Mi riferisco – conclude Calugi – a tutte quelle attività che, pur essendo chiuse per lockdown ad aprile 2020, non hanno potuto fare alcun raffronto con il fatturato di aprile 2019 in quanto inattive per varie ragioni (ristrutturazione, trasferimento di sede,ecc), rimanendo così tagliate fuori sia dalla prima che dalla seconda tranche autunnale di ristori. Il governo dia seguito al più presto anche alle richieste di aiuto di queste realtà».

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