Chioggia, sequestrata una tonnellata di crostacei

La merce era priva delle certificazioni di legge

CHIOGGIA – La Guardia di Finanza di Chioggia ha intercettato un carico costituito da circa una tonnellata (1.100 Kg) di prodotti ittici, principalmente crostacei, illegalmente commercializzati. L’ingente partita di merce è stata rinvenuta durante un controllo notturno a bordo di un furgone con targa greca, in transito sulla strada statale Romea.

Alla guida del mezzo c’era un cittadino greco che non è stato in grado di esibire idonea documentazione attestante la tracciabilità del prodotto ittico trasportato, composto da granchi blu e gamberi, molto ricercati ed apprezzati soprattutto nei ristoranti etnici.

I crostacei sono stati sottoposti a visita sanitaria dal Servizio Veterinario dell’U.L.S.S. di Chioggia, che ha inoltre accertato come le cassette fossero sporche e aperte, con odore di ammoniaca. Alcuni bancali erano posizionati sulla merce. L’intera partita è stata sottoposta a sequestro per essere successivamente avviata alla distruzione, con spese a carico del trasgressore.

I CONTROLLI
Dall’inizio dell’anno i finanzieri della Compagnia di Chioggia, nel corso di 12 operazioni di servizio, hanno già sottoposto a sequestro circa 3,5 tonnellate di pesce e crostacei delle specie più varie (granchi, gamberi, mazzancolle, branzini, polpi, moscardini, merluzzi, canestrelli, fasolari, pesce azzurro, ecc.) per mancanza di informazioni sulla tracciabilità.

Nella maggior parte dei casi i trasgressori erano aziende con sede nel nord Italia, a volte gestite da italiani e a volte da asiatici. I regolamenti comunitari prevedono che i consumatori devono essere correttamente informati, attraverso l’etichettatura, della provenienza, della data e la zona di pesca, del periodo di conservazione.

Dati utili a ricostruire tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, dalla cattura o raccolta fino alla vendita al dettaglio, in modo tale da scongiurare il rischio di consumare pesce di provenienza ignota, che potrebbe essere scaduto, scongelato e ricongelato e non trattato nel rispetto delle norme igieniche.

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