Tempo di bilancio per il Consorzio Vermouth di Torino che chiude il 2020 in modo positivo nonostante le difficoltà legate alla pandemia da Covid-19. Un anno iniziato sotto i migliori auspici forte del +20% dei volumi fatto registrare a fine 2019 e con il riconoscimento dell’Indicazione Geografia Protetta per il “Vermut di Torino“/”Vermouth di Torino” da parte dell’UE tramite la pubblicazione a febbraio sulla Gazzetta Ufficiale Europea del Regolamento 2020/108 e del relativo Disciplinare Ufficiale sul portale eAmbrosia.
Per essere il primo anno intero di vita del Consorzio e della sua rinnovata denominazione – commenta Roberto Bava, Presidente del Consorzio del Vermouth di Torino – abbiamo ottimizzato i mesi di lockdown per costruire una associazione solida e pronta a fare il suo lavoro negli anni a venire, il Vermouth di Torino ha trecento anni e pensa in lungo”
Il Consorzio del Vermouth di Torino si è concentrato nel 2020 sulla strutturazione interna e sui regolamenti necessari al suo funzionamento oltre alla promozione e protezione dell’Indicazione Geografica “Vermouth di Torino” ove resa possibile dalle diverse situazioni di mercato.
Pur soffrendo la chiusura quasi completa nel mondo del suo canale più naturale di sbocco come quello dell’Horeca, e dei cocktail bar nello specifico, le vendite da scaffale e di e-commerce hanno in parte temperato la diminuzione delle vendite dovute alla pandemia.
Il Consorzio, insieme coi produttori, sta ora lavorando al programma per il 2021 per rafforzare la promozione e tutela dell’IG “Vermouth di Torino”, prodotto che negli ultimi tre secoli ha visto un’evoluzione delle tecniche di produzione e della diffusione e la cui riscoperta di questi ultimi anni ne dimostra la giovinezza e continuandone l’evoluzione.
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