“Abbiamo lodato e adorato il vino per secoli. Eppure oggi, con tutte le conoscenze tecnologiche acquisite, lo trattiamo come merda“. La cantina slovena Radgonske Gorice è partita da questo presupposto – incipit di un video promozionale diffuso su Vimeo – per produrre il primo vino spumante al mondo “Untouched by light“, ovvero “senza alcuna esposizione alla luce solare“.
Solo a prima vista un progetto innovativo, frutto di studi approfonditi, ultramoderni. Il paradosso sta infatti alle fondamenta del nuovo brand, tutto marketing (nell’accezione negativa del termine) e poca sostanza.
Già, perché alla base dell’idea che ai nostri giorni si “tratti il vino come merda”, esponendolo alla luce del Sole, c’è una ricerca, quella condotta dal professor Emerita Ann C. Noble, che risale al 1989. Non esattamente ieri.
Secondo l’ex docente dell’Università di Davis, in California, “l’esposizione del vino alla luce del giorno o all’illuminazione artificiale produce quelli che sono comunemente noti come aromi luminosi“. In Italia li chiamiamo “Gusto di luce“. In Francia “Goût de lumière“.
Deviazioni che Noble ha approfondito a lungo, arrivando tra l’altro a creare la “Wine Aroma Wheel“, la “Ruota degli aromi del vino”. Uno strumento prezioso, che aiuta a descrivere nel dettaglio le sensazioni che è possibile percepire nei vini bianchi e nei vini rossi.
La ricerca “Sensory study of the effect of fluorescent light on a sparkling wine and its base wine”, pubblicata dall’American Journal of Enology and Viticulture (Vol. 40, No. 4), per l’appunto nel 1989, è il pretesto che giustificherebbe la cantina slovena a vendere il proprio spumante alla bellezza di 100 euro a bottiglia. Spese di spedizione escluse, of course.
Appena 2 mila i pezzi prodotti per la vendemmia 2016, con dosaggio Brut (6 g/l). Quanto alle uve utilizzate, si tratta di un Blanc de Blancs, dunque di uno Chardonnay in purezza. La bottiglia che contiene il nettare è nera opaca, protetta da una confezione sottovuoto, a sua volta dark, che la protegge dalla luce del sole sino al consumo.
L’enologa di Radgonske Gorice, Klavdija Topolovec Špur, spiega: “Untouched by Light è un vino spumante d’ispirazione. Vendemmia speciale notturna, quando fa freddo, utilizzando piccole cassette. Il metodo di lavorazione dell’uva, ma soprattutto la maturazione del vino in completa oscurità, si ritrova incorporato nel carattere di questo Metodo classico”.
“Ora – aggiunge la winemaker della cantina di Gornja Radgona – possiamo assaporare sia il vino che la pienezza del suo terroir. L’ultimo pezzo del puzzle è la tradizione nella produzione di spumante da parte di Radgonske Gorice, sostenuta da una profonda conoscenza e da una tecnologia all’avanguardia”.
[metaslider id=”53550″]
® Riproduzione riservata
sostieni winemag.it
Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.
Dello stesso autore
- Vipava Valley: il paradiso nascosto dei vini macerati della Slovenia
- Cosa è successo a Fivi e perché le elezioni 2025 sono determinanti
- Migliori Amarone 2020 ad Opera Prima 2025
- Una Doc Lombardia per rilanciare l’Oltrepò pavese ed altre regioni vinicole
- Fivi, Lorenzo Cesconi non si ricandida. E si nasconde
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.