Sinner vince: «Doccia di Champagne». Consorzio dell’Asti infuriato

IN BREVE
  • Jannik Sinner trionfa, ma i media confondono l’Asti Spumante con lo Champagne.
  • Stefano Ricagno, presidente del Consorzio dell’Asti Docg, critica l’esterofilia dei media riguardo il trionfo di Sinner.
  • Il Consorzio denuncia la sudditanza verso le bollicine francesi, nonostante l’Asti Spumante sia partner storico delle Finals.
  • Solo alcuni cronisti hanno riconosciuto correttamente l’Asti Spumante durante la celebrazione di Sinner.

Il riflesso pavloviano, o condizionamento classico, è una risposta automatica (involontaria) che un organismo impara a produrre in risposta a uno stimolo originariamente neutro, dopo che questo è stato ripetutamente associato a uno stimolo che naturalmente provoca quella risposta. Un esempio classico è il cane di Pavlov, che saliva al suono di un campanello. Perché lo aveva associato alla presentazione del cibo.

Jannik Sinner vince. L’Asti Spumante vola in mondovisione addosso al campione. Eppure, per molti media, la doccia è francese. Ecco che c’entra lo scienziato russo Ivan Pavlov. C’è ancora chi vede bollicine e scrive “Champagne” – o Prosecco – anche se sull’etichetta c’è scritto grande come una casa “Asti Docg”.

VINCE SINNER, PERDONO I MEDIA: IL CONSORZIO DELL’ASTI BEVE AMARO

Stefano Ricagno, presidente del Consorzio dell’Asti Docg, la prende con ironia amara: «Vinciamo in casa, festeggiamo con uno spumante italiano mostrato in mondovisione e certificato con una “doccia” post match ormai iconica di Sinner a base di Asti Spumante. Ma gli unici a rimanere con un po’ di amaro in bocca per il trionfo alle Nitto ATP Finals sono proprio le centinaia di produttori che assieme al Consorzio hanno investito sull’italianità come carta vincente».



Traduzione: Sinner trionfa, ma una parte dell’informazione ribatte fuori dal campo. L’ente di tutela del territorio spumantistico più antico d’Italia non può così «esimersi dallo stigmatizzare un’esterofilia che in questo caso deprime una vittoria tutta italiana».

Il Consorzio ringrazia però i cronisti attenti. Quelli che hanno riconosciuto la pioggia astigiana. Ma non può ignorare l’eterna sudditanza verso le bollicine d’Oltralpe. Come se tutti gli aspirapolvere fossero “Folletto”. E dire che l’Asti Spumante è partner storico delle Finals di Torino, vinte proprio da Sinner. Solo una parte dei media ha perso. L’occasione di leggere l’etichetta.

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Sinner vince: «Doccia di Champagne». Consorzio dell’Asti infuriato. https://www.astidocg.it/.

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