Falso spumante italiano nel mirino dell’Ispettorato centrale repressione frodi. Gli uomini del Ministero hanno sequestrato migliaia di bottiglie di vino bulgaro riportante l’etichetta “Prosecco Francia Corta“. Facile dedurre il taroccamento, dal momento che “Prosecco” è il Metodo Martinotti (o Charmat) prodotto in Veneto e Friuli. Mentre “Franciacorta” è lo spumante Metodo Classico (Metodo Franciacorta) prodotto esclusivamente nel Bresciano.
http://www.vinialsupermercato.it/prosecco-non-e-sinonimo-di-spumante/
L’operazione è scattata nei giorni scorsi e ha visto la collaborazione dell’ICQRF con le autorità di Bulgaria, Francia, Belgio, Regno Unito e Irlanda. Un goffo tentativo di contraffazione operato da un’azienda bulgara, intenzionata ad aumentare le vendite del proprio spumante mediante l’utilizzo delle due note Denominazioni del vino italiano.
Le bottiglie incriminate non sarebbero comunque giunte sul mercato nostrano. Ingenti quantitativi sono stati invece sequestrati in Francia, tra le piazze più fiorenti dell’imbottigliatore in questione. E non è la prima volta che la Bulgaria finisce nel mirino della Repressione frodi italiana.
Una contraffazione, quella scoperta dalle autorità italiane ed europee, che gioca (anche) sull’ignoranza di gran parte dei consumatori internazionali, inconsapevoli delle differenze tra Prosecco e Metodo classico.
D’altro canto non sono noti gli sforzi dei Consorzi di tutela del Prosecco nei confronti di un corretto posizionamento del prodotto sul mercato: l’accostamento agli Champenoise internazionali fa gioco, anzi, alle casse venete e friulane.
http://www.vinialsupermercato.it/e-se-il-successo-del-prosecco-fosse-anche-frutto-dell-ignoranza/
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.