«Mi sono rotto i co*****i, venitemi a prendere». Durissima presa di posizione del vignaiolo del Piemonte Gianluigi Mignacco, che nel primo primo pomeriggio odierno ha violato la zona rossa disposta contro la peste suina e si è avventurato nei boschi della Val Borbera, in provincia di Alessandria, «per un’escursione».
Durante la camminata ha registrato un video, postato sui social, in cui spiega le ragioni del gesto. Dal 2017 ad oggi, la cantina non avrebbe ricevuto alcun sussidio, né per i danni da gelate, né per il raccolto mangiato dai cinghiali, né per il Covid-19.
«Nel 2017 – spiega Gianluigi Mignacco – a causa di una devastante gelata abbiamo perso tutto il raccolto: più di 100 quintali d’uva e circa 3 mila piante. Nonostante le promesse di assessori e varie figure non abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto. Nemmeno una pacca sulle spalle. Abbiamo cercato di rimetterci in piedi a nostre spese, nel silenzio»
In tutti questi anni abbuiamo subito danni da cinghiali, continuamente. In occasione della scorsa vendemmia abbiamo perso il 30% raccolto, ovvero il 30% del nostro potenziale utile. Qualunque azienda non riuscirebbe a stare in piedi. Un danno da nessuno riconosciuto. Sempre a nostre spese abbiamo appena intentato una causa civile».
Gianluigi Mignacco affronta poi il capitolo Covid-19 e ristori mancati: «Con la mia famiglia abbiamo seguito tutte le indicazioni di isolamento, vaccino, terza dose. Siamo stati sempre ligi alle normative. La nostra azienda agricola non ha ricevuto nessun tipo di aiuto. Neanche la sospensione di contribuiti. Lo stesso vale per il mio ufficio, dove svolgo attività da libero professionista».
«Dopo questa scellerata ordinanza che, a mio avviso, è priva di ogni fondamento scientifico e che cala in zona rossa tutto il nostro territorio, mentre si stava a fatica risollevando da una situazione devastante, posso dire con estrema pacatezza che mi sono rotto i co*****i, venitemi a prendere», prosegue Mignacco riferendosi all’ordinanza anti peste suina diramata nelle scorse ore.
Oggi, 14 gennaio 2022, sono le ore 14.30, sto violando l’ordinanza. Sarà un gesto che ai più apparirà ridicolo. Lungi da me chiedere a chi mi sta guardando di fare altrettanto e attenzione perché questo è un reato. Sono in un comune nel quale è vietata ogni forma di escursionismo e sono a camminare. E sapete cosa vi dico? Venitemi a prendere»
Raggiunto telefonicamente da WineMag.it, il vignaiolo Gianluigi Mignacco aggiunge rammarico al suo sfogo: «Non ho altro da dire, se non che fare viticoltura nel nostro territorio è già di per sé complicato, visto che in val Borbera la viticoltura era praticamente estinta fino ai primi anni 2000». Oggi, uno sparuto gruppo di produttori sta tentando di risollevarla (qui la notizia). Tra mille difficoltà.
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