Mentre l’Europa e il mondo discutono più di guerra che di pace, di Berlusconi e del Ppe, di Zelensky e di Putin, di Macron e di Scholz, a Kiev andrà in scena, quasi come se niente fosse, la Wine&Spirits Ukraine 2023. Già perché, come ricordano gli organizzatori in esclusiva a winemag.it, «durante il periodo di guerra, solo a Kiev, sono stati aperti più di 100 nuovi ristoranti». E alla fiera sono quindi attesi «3 mila visitatori nazionali».
Si tratta della più importante iniziativa del settore del vino ucraino, in programma dal 29 al 31 marzo, nel pieno del conflitto tra Russia e Ucraina. Gli espositori, sempre secondo l’organizzazione, dovrebbero essere oltre 70, «per lo più cantine ucraine e alcuni importatori». Non ci saranno produttori internazionali, «per motivi di sicurezza».
Abbiamo appena iniziato i preparativi – continuano gli organizzatori – al giorno d’oggi siamo abituati a pianificare a breve termine, perché non si sa mai cosa succederà domani. Ma abbiamo un forte interesse da parte degli acquirenti ucraini, tra rivenditori e ristoratori. Gli ucraini sono inarrestabili».
«NIENTE MASCHERINE, MEGLIO ANTIPROIETTILI E DRONI»
La Wine&Spirits Ukraine 2023 prevede, oltre all’esposizione, anche un concorso dei vini nazionale. Solo giudici ucraini, « non ci saranno giudici internazionali, anche in questo caso per motivi di sicurezza». E in caso di allarme aereo?
«Tutti i visitatori e gli espositori – spiegano gli organizzatori a winemag.it – si recheranno in un rifugio sotterraneo attrezzato nel Centro espositivo internazionale Міжнародний Виставковий Центр di Kiev, il più grande centro congressi dell’Ucraina, per continuare le trattative e le degustazioni». Ma perché organizzare la Fiera e il Concorso in queste condizioni?
«La decisione di tenere l’edizione durante la guerra non è stata facile – replicano gli organizzatori – ma l’impresa deve funzionare, l’economia deve andare avanti. E i vini ucraini devono essere presentati in tutti i negozi e ristoranti del mondo, prima di tutto in quelli dell’Ucraina. Mascherine e certificati Covid questa volta non servono, meglio munirsi di antiproiettile e droni: sappiamo dove mandarli». Buona fortuna.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.