Distilleria didattica e botte all’Albero della vita per i 150 anni di Fondazione E. Mach

Un nuovo spazio per gli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele e 18a botte intarsiata dell’azienda agricola

Distilleria didattica e botte all'Albero della vita per i 150 anni di Fondazione E. Mach
Si è svolta oggi, presso la Fondazione Edmund Mach (FEM), la cerimonia conclusiva delle celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e della società civile e ha segnato un importante momento di riflessione sul futuro dell’agricoltura e dell’innovazione. Momento clou della giornata è stato l’inaugurazione della nuova distilleria didattica, che rappresenta un ulteriore passo avanti per la formazione degli studenti e la promozione della tradizione distillatoria locale. È stata inoltre presentata una botte celebrativa per i 150 anni dell’Istituto. Nell’anno del 150esimo di FEM e del centenario della nascita di Bruno Kessler, presidente dell’istituto agrario dal 1957 al 1978, l’azienda agricola della Fondazione Edmund Mach ha prodotto una bottiglia a lui dedicata, in edizione limitata. L’etichetta porta il nome “Bruno”. Si tratta di un Rebo Trentino Doc 2023, vino rosso rubino con riflessi violacei, prodotto nei campi di Fontane Basse, a San Michele all’Adige.

LA DISTILLERIA DIDATTICA FEM

Nell’ambito della cerimonia è prevista l’inaugurazione della nuova distilleria dell’Azienda agricola sperimentale di San Michele. Si tratta di un impianto pensato con una decisa valenza didattica che migliorerà sensibilmente anche le prestazioni di quello funzionante fino ad oggi. L’edificio esistente era stato costruito dalla PAT – Servizio opere igienico sanitarie all’estremità nord del campus, con funzioni di depuratore sperimentale sui reflui della cantina. Oggi la struttura ritorna finalmente ad essere utilizzata.

Grazie alle nuove funzionalità progettate per lo spazio da destinare alla nuova distilleria, il volume dell’ex-depuratore potrà essere usato per le attività di preparazione, distillazione ed imbottigliamento. «Una novità importante, rispetto alla situazione attuale – evidenzia Fondazione Edmund Mach – è che la progettazione della distilleria è stata ottimizzata in funzione dello svolgimento di attività formative e didattiche, aggiungendo così un nuovo tassello alle potenzialità curriculari degli studenti dell’Istituto di San Michele all’Adige.

LA BOTTE “L’ALBERO DELLA VITA”

Per ricordare i 150 anni dalla fondazione dell’Istituto Agrario il Comitato organizzatore ha scelto una raffigurazione ideale dell’albero, in forma di “albero della vita”, «per il ruolo insostituibile che hanno per Fondazione Edmund Mach, uomini le piante». L’immagine della pianta stilizzata vuole testimoniare il patto tra uomini ed alberi che ha sempre guidato l’attività di formazione e ricerca dell’Istituto Agrario. Le radici raccontano le sfide alle quali l’Istituto Agrario ha dovuto far fronte fin dalla sua origine, come le malattie della vite giunte dall’America, o quelle del baco e del gelso. Le foglie indicano il futuro, rappresentato dal miglioramento genetico delle piante attraverso le ricerche sul genoma, dall’impiego del telerilevamento per una viticoltura di precisione, dalla robotica in campo e dalla possibilità di prevedere in anticipo i regimi climatici e ridurne l’impatto.

«Questi strumenti moderni, offerti dalla conoscenza – spiega la Fondazione in una nota – rappresentano il contributo che la FEM vuole dare alla comunità trentina (e non solo) per migliorare la sostenibilità ambientale dell’agricoltura». Ai lati del tronco dell’albero, in un abbraccio simbolico, il profilo del convento agostiniano del 1874 e quello del Palazzo della Ricerca e Conoscenza del 2024. La botte celebrativa, realizzata dallo scultore Egidio Petri, sarà posizionata nella cantina storica, cuore dell’ex monastero agostiniano di San Michele, che ospita le altre botti che ripercorrono i grandi momenti e personaggi che hanno caratterizzato la vita dell’Istituto in questi 150 anni di storia. Si tratta della 18esima botte. Una tradizione, quella delle botti intarsiate, che è iniziata per l’Istituto di San Michele negli anni Cinquanta. Non manca, naturalmente, la botte dedicata al fondatore, Edmund Mach.

Distilleria didattica e botte all'Albero della vita per i 150 anni di Fondazione E. Mach

I 150 ANNI DI FEM – FONDAZIONE EDUMND MACH A SAN MICHELE ALL’ADIGE

La storia dell’Istituto iniziò il 12 gennaio 1874, quando la Dieta regionale tirolese di Innsbruck deliberò di attivare a San Michele all’Adige una scuola agraria con annessa stazione sperimentale. Alla direzione dell’Istituto fu posto Edmund Mach, giovane e brillante assistente dell’Istituto enologico e pomologico di Klosterneuburg (Vienna). Fin dalle origini, con un’intuizione che rimarrà a connotare tutta la storia successiva dell’istituzione, lo statuto prevedeva la simbiosi tra formazione agricola e sperimentazione in azienda, a favore del progresso dell’agricoltura trentina. Sotto la magistrale regia di Mach, la scuola di San Michele e la stazione sperimentale si affermarono come istituto modello e la loro fama varcò ben presto i confini regionali.

Dopo Edmund Mach si susseguirono altri validi direttori, fra i quali spiccano le figure di Enrico Avanzi, professore accademico che diede un forte impulso scientifico all’Istituto e al quale si deve l’importante attività nel settore cerealicolo, frutticolo e viticolo, nelle quali fu supportato dall’opera infaticabile di Rebo Rigotti, ricercatore di grande talento che seppe spaziare in molteplici campi, in particolare nel miglioramento genetico della vite (si deve a lui l’incrocio che fu poi battezzato con il suo nome, “Rebo”). Alla fine degli anni Cinquanta emerse la figura di Bruno Kessler che, nella duplice veste di Presidente della Provincia autonoma di Trento e dell’Istituto Agrario, seppe sviluppare le attività dell’ente.

Nella storia recente la data più significativa è il primo gennaio 2008. L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, si trasformò in una Fondazione, il cui nome tributò i dovuti meriti al suo primo e storico direttore, Edmund Mach. Nacque, quindi, un nuovo ente di interesse pubblico con personalità giuridica di diritto privato, assorbendo anche le attività del Centro di Ecologia Alpina, contribuendo così ad ampliare il mandato a favore della ricerca ambientale. Istruzione e formazione, trasferimento tecnologico e ricerca nei settori agricolo, ambientale e agroalimentare si delineano così come i tre pilastri della nuova organizzazione. La Fondazione Mach è oggi una “cittadella dell’agricoltura”, un unicum a livello nazionale: sempre più impegnata a diffondere gli studi nei settori di competenza ma allo stesso tempo radicata sul territorio. Da 150 anni la missione è sempre la medesima: supportare l’agricoltura, l’ambiente e il territorio affrontando mediante l’innovazione le nuove sfide quotidianamente proposte.

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