I cinghiali scorrazzano lungo i canali e nelle campagne della provincia di Taranto e Cia – Confederazione italiana Agricoltori Puglia chiede “misure di contenimento urgenti“, dopo aver immortalato in un video un branco di una decina di esemplari “a bagno“.
L’associazione parla di “danni ingenti all’agricoltura causati dai cinghiali, che aggravano una situazione già estremamente difficile”. Una problematica che riguarda anche le vigne, oltre ai campi di seminativi e frutta, in una zona rinomata per la produzione di vini simbolo della regione, come il Primitivo di Manduria e il Negroamaro.
Un fenomeno acuito durante il lockdown, che ha consentito alla fauna selvatica di moltiplicarsi più rapidamente e una quasi assoluta libertà di girovagare per strade e terreni”.
In particolare, la denuncia arriva da Vito Rubino e Pietro De Padova, rispettivamente direttore e presidente di Cia Agricoltori Italiani Area Due Mari (Taranto-Brindisi). Un appello alle autorità che arriva dopo aver ripreso un intero branco di cinghiali che nuotava nel canale adduttore del consorzio di bonifica Stornara e Tara, in agro di Ginosa, in provincia di Taranto.
L’associazione intende sollecitare gli organi preposti ad intervenire per contrastare l’emergenza della crescita della popolazione del cinghiale. Con le prime colture primaverili sono ricomparsi tanti, troppi branchi”.
“Sono necessarie misure di contenimento urgenti – concludono Rubino e De Padova – non c’è tempo più tempo da perdere. La sospensione delle catture ha permesso all’animale di riprodursi indisturbato”.
Il problema dei cinghiali è vissuto da nord a sud della Penisola. Particolare la situazione della Lombardia, che si è vista rigettare dal Governo l’ultima legge regionale per il contenimento del cinghiale.
Il provvedimento impugnato da Roma, fortemente caldeggiato dall’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi prevedeva la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale tutto l’anno.
“Abbiamo i campi devastati nelle zone alpine e prealpine – evidenzia l’esponente lombardo – i cinghiali causano un incidente stradale ogni tre giorni in Lombardia. Abbiamo registrato anche dei morti per colpa degli attraversamenti stradali”.
Nel 2019 in Lombardia si sono registrati 128 incidenti stradali causati dal cinghiale per un totale di 199.453,03 euro di risarcimento. La Regione ha rendicontato circa 600 mila euro di danni causati da questa specie all’agricoltura. La legge è ora al vaglio della Corte costituzionale che, secondo Rolfi, “ne riconoscerà la legittimità”.
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