Telmont, la maison di Champagne che ha preso il green per una cosa (davvero) seria. 100% biologico entro 2031 e lancio Réserve de la Terre Rosé leonardo di caprio

La maison di Champagne che ha preso il “green” per una cosa (davvero) seria

IN BREVE
  • Champagne Telmont, maison che ha tra gli azionisti Leonardo DiCaprio, promuove una filosofia di sostenibilità assoluta, senza compromessi.
  • La conferma è arrivata durante il lancio della la nuova cuvée Réserve de la Terre Rosé, da Casa Azzoguidi a Bologna.
  • La maison di Damery punta a convertire al biologico il 100% dei vigneti di proprietà e dei conferitori entro il 2031: il 70% è già certificato.
  • Come ha spiegato il global brand manager Alexis Lyon, Telmont utilizza pratiche biodinamiche e supporta i viticoltori nella transizione.
  • Tutta l’energia nei siti produttivi proviene da fonti rinnovabili e l’azienda ha eliminato i trasporti aerei.
  • L’etichetta delle cuvée Réserve de la Terre fornisce informazioni dettagliate sulle varietà e sui processi di vinificazione, educando i consumatori.

«Vogliamo produrre il miglior Champagne possibile, senza alcun compromesso quando si tratta di sostenibilità». Con queste parole Alexis Lyon, global brand manager di Champagne Telmont, ha sintetizzato la filosofia della maison francese, ospite ieri sera a Casa Azzoguidi, a Bologna, per la presentazione ufficiale in Italia della Réserve de la Terre Rosé. L’etichetta affianca Réserve de la Terre e diventa la seconda cuvée 100% biologica del marchio, che conta tra gli azionisti la star del cinema Leonardo DiCaprio, accanto al presidente Ludovic du Plessis e a stakeholder come Rémy Cointreau (distribuito in Italia dal Gruppo Montenegro).

CHAMPAGNE TELMONT E LA RIVOLUZIONE GREEN

Fondata nel 1912 da Henri Lhôpital, tra i protagonisti della Rivoluzione dello Champagne del 1911, Telmont è oggi alla quarta generazione familiare. Ma la definizione che la Maison ama darsi è quella di una “century startup”. Un’azienda storica che vive una nuova, radicale rinascita. «Oggi stiamo cercando di guidare una seconda rivoluzione, questa volta una rivoluzione verde», ha spiegato Lyon.

Il progetto, significativamente battezzato In the Name of Mother Nature, nasce cinque anni fa con un obiettivo chiaro: convertire al biologico il 100% dei vigneti di proprietà e dei partner viticoltori. La Maison prevede di raggiungere questa soglia entro il 2031. Un percorso già avviato – oggi circa il 70% dei terreni è certificato biologico o in conversione – che Telmont considera imprescindibile per garantire «terreni vivi» e un futuro sostenibile alla regione della Champagne.

AGRICOLTURA BIOLOGICA, BIODIVERSITÀ E TERRENI VIVI

Il rispetto per i suoli, come parte integrante del terroir, è alla base della filosofia Telmont. «Piantiamo alberi, seminiamo colture tra i filari – ha spiegato Lyon – ma non basta. Se vogliamo davvero incidere sul territorio, dobbiamo entrare nel mondo dell’agricoltura biologica. Nessun pesticida, nessun fertilizzante chimico, nessun diserbante sintetico. L’obiettivo è rigenerare il suolo e lasciare che la vite interagisca con l’ambiente in modo naturale».

Telmont integra anche pratiche biodinamiche in alcune parcelle sperimentali, oltre alla “confusione sessuale” dei parassiti e l’uso di composti naturali. Preparandosi, così, come annunciato da Alexis Lyon a Winemag, a una «transizione graduale verso il biodinamico completo, che sarà possibile solo quando tutte le parcelle potranno seguire lo stesso ritmo biologico».

SUPPORTO AI PARTNER E SFIDE DELLA CONVERSIONE BIOLOGICA IN CHAMPAGANE

La conversione è tuttavia un percorso complesso. «Nei tre anni di passaggo – ha spiegato ancora il global brand manager – i viticoltori possono perdere fino al 30% della produzione, con picchi del 80-90% in annate particolarmente sfidanti. Telmont fornisce assistenza tecnica e finanziaria ai partner, per gestire la riduzione produttiva e la certificazione, incentivando una trasformazione sostenibile dell’intero territorio».

La sostenibilità di Champagne Telmont non si limita al vigneto. Tutta l’energia utilizzata nei siti produttivi proviene da fonti rinnovabili. I trasporti aerei sono stati eliminati, sostituiti da spedizioni via mare o terra. E, dal 2021, l’azienda ha abbandonato cofanetti regalo: «Produciamo Champagne, non scatole regalo. Non abbiamo bisogno di edizioni speciali con volti famosi per vendere il vino», ha sottolineato un determinatissimo Lyon.


BOTTIGLIE VERDI PIÙ LEGGERE ED ETICHETTE CHE “EDUCANO” I CONSUMATORI

Tutte le cuvée sono ora confezionate in bottiglie verdi realizzate con l’87% di vetro riciclato, riducendo del 20% circa l’impronta di carbonio. Grazie a una collaborazione con il produttore Verallia, il peso delle bottiglie standard è stato ridotto da 835 a 800 grammi, senza compromettere resistenza e trasporto internazionale. Il brevetto è condiviso con l’intera industria come esempio di approccio sostenibile e invito a condividere la rivoluzione green.

Champagne Telmont punta inoltre alla massima tracciabilità. Sull’etichetta sono indicate varietà, dosaggio e anni di vinificazione, «per educare il consumatore». «Non è una strategia di marketing – ha spiegato Lyon – ma uno strumento per far capire cosa c’è nel bicchiere».

RÉSERVE DE LA TERRE ROSÉ e RÉSERVE DE LA TERRE telmont

Tutti aspetti concreti, che si riflettono in due cuvée che vanno al di là dei proclami e si lasciano apprezzare per bevibilità e gastronomicità. Réserve de la Terre Rosé, la nuova cuvée elaborata da Bertrand Lhôpital nel duplice ruolo di Chef de Cave e responsabile dei vigneti di Telmont, è prodotta in sole 5 mila bottiglie. Si tratta di un rosé d’assemblage realizzato con le tre varietà principali della Champagne, tra cui il 50% di Pinot Noir dalla Côte des Bar.

Uno Champagne Brut, con dosaggio di 6,4 g/l. Al naso emergono note di frutti rossi – fragola e ribes – mentre al palato una croccante ciliegia rinvigorita da ricordi di scorza d’arancia. Réserve de la Terre, cuvée di Chardonnay (44%), Meunier (33%) e Pinot Noir (23%) che si lascia apprezzare per nerbo ed acidità, tanto quanto per la piacevolezza esotica conferita dal Meunier, registra una produzione maggiore, 64.033 bottiglie. Entrambe le etichette sono ambasciatrici di una filosofia che non scende a compromessi, da nessun punto di vista.

«Essendo convinti che il vino è buono solo se la terra è bella – ha sottolineato Alexis Lyon – siamo disposti a stravolgere, di millesimo in millesimo, le percentuali dei vitigni che compongono le nostre cuvée e, di conseguenza, anche i dosaggi. Non amiamo l’omologazione, anzi: riteniamo che sia coerente e rispettoso nei confronti dei nostri clienti mostrare le differenze tra le varie annate, al posto di aggiustarle e standardizzare le nostre cuvée».

IL BIOLOGICO IN CHAMPAGNE: una sfida globale

La rivoluzione green guidata da Champagane Telmont è una sfida globale per l’intera regione. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale sull’Agricoltura biologica, diffusi da ACB – Association des Champagnes Biologiques, alla fine del 2024 la viticoltura biologica in Champagne riguardava circa 2.772 ettari, di cui 532 in conversione, pari a poco più dell’8% della superficie vitata complessiva dell’appellazione. Le aziende coinvolte, tra produttori pienamente certificati e parcelle in transizione, sono 641. Questo dato segna un progresso significativo rispetto al 2009, quando il biologico copriva appena l’1% dei vigneti. Ma resta ancora lontano dalla piena transizione del territorio.

Oltre alla viticoltura biologica, la Champagne ha sviluppato un quadro più ampio di certificazioni ambientali. Oggi oltre il 70% dei vigneti dispone di un riconoscimento che attesta pratiche sostenibili, con il programma Viticulture Durable en Champagne (VDC) tra i principali strumenti a disposizione dei produttori. L’industria si è posta l’obiettivo ambizioso di portare al 100% le vigne certificate entro il 2030. Confermando la direzione di Telmont, verso una produzione sempre più rispettosa dell’ambiente.

Telmont, la maison di Champagne che ha preso il “green” per una cosa (davvero) seria. https://champagnesbiologiques.fr/en/organic-winegrowing-organic-viticulture-in-champagne/. https://champagne-telmont.com/.

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