EDITORIALE – Quando gli investigatori hanno fatto irruzione nella sua casa di Arcadia, in California, hanno trovato più prove di quante sarebbero bastate per incriminare metà popolazione dell’Indonesia. Per frode. Era il marzo 2012. Rudy Kurniawan era solo. In pigiama. Gli occhi ancora socchiusi e lo sguardo perso.
Tirato giù dal letto di soprassalto, il re mondiale indiscusso delle frodi del vino avrà pure pensato che quel terribile risveglio fosse un incubo. Invece era tutto vero. Domani, a distanza di otto anni da quel giorno, l’Houdini del vino sarà estradato dagli Usa e presto tornerà in libertà, nella sua Indonesia. Lo conferma Wine Searcher.
“È l’unica cosa che so fare bene“, ha dichiarato Rudy Kurniawan durante il processo avviato a suo carico, nel dicembre del 2013. A confermare le abilità di taroccatore del 44enne indonesiano è il procuratore generale Joseph Facciponti.
“Ha trasformato casa sua in una fabbrica del vino tarocco – ha sottolineato di fronte alla corte – creando la sua ‘cantina magica‘, come amava chiamarla lui stesso”. Una storia ben raccontata nel docufilm Sour Grapes, “Vino Amaro”, disponibile su Netflix. Dirvi altro? Sarebbe uno spoiler. Buona visione.
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Nato con la penna in mano, poi ci è finito pure un calice. Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi WineMag.it. Segno Vergine allergico alle ingiustizie, innamorato delle cause perse e del blind tasting, vivo questo mestiere come una missione per conto del lettore. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” in collaborazione con la redazione e partecipo come giurato a concorsi enologici internazionali. Nell’ultimo anno ho curato la selezione vini esteri per un importatore leader in Italia. Apprezzi indipendenza e qualità dell’informazione? Sostieni WineMag.it con un euro al mese