Riaperture, Uiv: «Futuro del vino legato al destino della ristorazione»

Castelletti: «Il settore registra 500 milioni di euro di crediti non corrisposti dall’horeca»

«I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel “fuori casa” per 1,5/1,8 miliardi di euro», ha dichiarato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, commentando la discussione sul Dl Riaperture all’ordine del giorno oggi in Consiglio dei ministri.

«Ora – ha aggiunto Castelletti – con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al Governo di attivare con il “Fondo filiere in crisi” anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione».

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, la maggior presenza di vino in cantina (+3,6% sul pari periodo del 2020) è determinato da un’ultima vendemmia in crescita del 3,2%. Ne consegue che gli attuali 200 mila ettolitri in eccedenza rispetto allo scorso anno siano quasi totalmente un effetto della maggior produzione.

Lo scorso anno il mercato interno (-24% a valore) ha perso dieci volte più dell’export (-2,3%, a 6,3 miliardi di euro), con l’horeca a -38%, le enoteche a -23%, la vendita diretta a -19% a fronte di una crescita del 12% delle vendite nella grande distribuzione.

I numeri nel complesso, attenuati dalle performance delle grandi aziende che lavorano con la Gdo, non svelano però le forti difficoltà di migliaia di piccoli e medi produttori da sempre legati al comparto della ristorazione.

«Uiv ritiene – ha concluso Castelletti – che in vista delle riaperture, in particolare le più imminenti degli Stati Uniti e del Regno Unito, il settore necessiti anche di una forte azione di promozione per capitalizzare la propria immagine nel mondo e intercettare il ‘rimbalzo’ dei consumi che dovrebbe arrivare più velocemente in alcuni mercati internazionali. È necessario, dunque, aumentare il budget della misura Ocm promozione e semplificare le regole».

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