Champagne: grande qualità per la vendemmia più precoce della storia

Iniziata il 17 agosto chiude una trilogia di grandi annate nella regione

La vendemmia più precoce della storia della Champagne, iniziata il 17 agosto, sta giungendo al termine. Una vendemmia di altissima qualità, la prima delle condizioni per elaborare grandi vini, che con il 2028 ed il 2019 completa una trilogia eccezionale.

L’inizio dell’anno è stato particolarmente piovoso, con il febbraio più umido mai registrato. Il caldo e la siccità sono iniziati da metà marzo e la vite ha iniziato a germogliare 16 giorni prima della media decennale. Un vantaggio che non andrà perso, registrando anche una dinamica di maturazione eccezionalmente veloce nella settimana prima della vendemmia.

Mentre l’anno scorso è stato battuto il record di temperatura (42,9°C), quest’anno è stato il mese di luglio a essere il più secco della storia. A causa della siccità, i grappoli sono al di sotto della media per il peso, ma in ottimo stato sanitario. I mosti sono ben equilibrati, fruttati, hanno una bella freschezza e una grande espressione aromatica. Il grado alcolico è compreso tra i 10% e i 10,5%.

Data la resa massima limitata a 8.000 kg/ha, la vendemmia è stata effettuata, su base individuale, un po’ più velocemente del solito, ma è stata ripartita su un periodo normale di circa tre settimane, data l’eterogeneità di maturazione tra le annate e tra i vitigni. La degustazione degli acini e dei vinaccioli e l’analisi del contenuto zuccherino dell’uva hanno permesso a ogni viticoltore di adattare l’inizio della vendemmia e di ottimizzare il suo ciclo di raccolta dell’uva, appezzamento per appezzamento, a maturazione ottimale.

Con la superba trilogia 2018, 2019, 2020, la regione dello Champagne dovrebbe disporre tra qualche anno di assemblaggi e, probabilmente, di millesimi eccezionali, all’altezza delle celebrazioni dell’evento che tutto il mondo sta aspettando. la fine della pandemia di Covid-19.

L’anno 2020 resta infatti unico per le misure di sicurezza sanitaria legate all’epidemia di Covid-19 che hanno dovuto essere messe in atto per i circa 120.000 lavoratori stagionali reclutati nei vigneti e nei centri di pressatura.

Il Comité Champagne ha sede a Epernay e riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne. L’organizzazione interprofessionale rappresenta uno strumento di sviluppo economico, tecnico e ambientale. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione.

® Riproduzione riservata

sostieni winemag.it

Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.

Dello stesso autore

Altri articoli dalla stessa categoria