IN BREVE
- La Corte d’Appello argentina ha accolto il ricorso del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano per la cancellazione del marchio ‘San Gimignano’ registrato da Mevi S.A.
- Questo provvedimento segue la recente cancellazione del marchio VARNACIA 1321 in Spagna, ritenuto evocativo della DOP Vernaccia.
- La richiesta di cancellazione presentata dal Consorzio risale al 2021, dopo che era emerso il marchio registrato nel 2007 da Mevi S.A. per vini come Chardonnay e Malbec.
- La decisione rappresenta un precedente significativo per la protezione delle denominazioni italiane all’estero e sottolinea l’impegno del Consorzio nella tutela delle eccellenze territoriali.
Il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano ottiene un nuovo risultato nella tutela della Denominazione di Origine Protetta. La Corte d’Appello argentina ha accolto il ricorso del Consorzio e disposto la cancellazione del marchio “San Gimignano”, registrato dalla cantina Mevi S.A. e utilizzato per una linea di vini con un’etichetta raffigurante le torri medievali della città toscana.
Il provvedimento segue la decisione assunta di recente in Spagna, con la cancellazione del marchio VARNACIA 1321, ritenuto evocativo della DOP Vernaccia. Il caso argentino nasce nel 2020, durante le attività di sorveglianza internazionale svolte per il Consorzio da Bugnion S.p.A. Era emerso il marchio “San Gimignano” registrato nel 2007 da Mevi S.A.. Marchio utilizzato per vini Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Malbec, già presenti anche sui mercati esteri.
LA VICENDA LEGALE
Nel 2021 il Consorzio presenta un’azione di cancellazione all’Ufficio Marchi argentino. Nel 2024 la richiesta viene però respinta, nonostante l’assenza di una difesa da parte della cantina Mevi. L’Ufficio riteneva infatti che la DOP “Vernaccia di San Gimignano” fosse riconosciuta a livello internazionale solo dal 2017 tramite l’Accordo di Lisbona. Data successiva al deposito del marchio contestato. Il Consorzio impugna la decisione per «errore manifesto» sulla data di riconoscimento della DOP, richiamando la normativa argentina e i trattati internazionali applicabili.
LA DECISIONE DELLA CORTE ARGENTINA
Il 28 ottobre 2025 il ricorso viene accolto. La Corte, con il supporto dell’attività svolta da Bugnion e dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, riconosce che il marchio “San Gimignano” riproduceva una DOP straniera registrata in Italia nel 1966 e tutelata dalla Convenzione di Parigi e dagli accordi TRIPS. Per i giudici, il segno era inoltre idoneo a ingannare i consumatori sulla reale provenienza geografica dei vini.
«Una decisione che conferma quanto gli strumenti di tutela delle nostre eccellenze agroalimentari funzionino anche fuori dall’Unione Europea –. Commenta Paola Stefanelli, consulente in marchi di Bugnion che ha coordinato l’azione in Argentina –. È fondamentale che i Consorzi continuino a monitorare i mercati esteri per reagire prontamente contro gli usi indebiti delle nostre denominazioni. I trattati internazionali offrono strumenti efficaci, ma servono esperienza e specializzazione per applicarli con successo».
IL COMMENTO DEL CONSORZIO
«La Vernaccia di San Gimignano è parte della nostra identità, e vederla difesa con tanta determinazione anche oltre oceano ci riempie di orgoglio – le parole di Manrico Biagini, Presidente del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano –. Questo risultato dimostra che la difesa del Made in Italy e della qualità dei nostri prodotti è una battaglia che vale sempre la pena di combattere, per proteggere la nostra storia, i nostri produttori e il legame unico che ci unisce a questo territorio.»
La decisione argentina viene considerata un precedente significativo nella protezione delle denominazioni italiane all’estero. Il Consorzio conferma così il proprio impegno nella difesa delle eccellenze territoriali, affiancato da Bugnion S.p.A., attiva da anni al fianco dei Consorzi di tutela nelle questioni internazionali legate alla Proprietà Intellettuale.






