IN BREVE
- I Ready to Drink hanno conquistato il mercato grazie alla loro facilità d’uso e alla praticità di consumo.
- Queste bevande, contenenti spirit e soft drink, offrono una gradazione alcolica tra il 5% e il 6,5%.
- Risultano ideali in situazioni informali come feste o gite, ma a casa si può facilmente preparare un drink homemade.
- Il consumo dipende dall’occasione e dal gusto personale, rendendo i Ready to Drink una scelta comoda e veloce.
- Gli assaggi di Winemag: ecco i migliori ready to drink
«Ready or not, here I come, you can’t hide» (cit. Fugees). Che piaccia o no i Ready to Drink, lattine o bottigliette di “cocktail” pronti da bere, si sono largamente diffusi sugli scaffali dei supermercati conquistando quote di mercato non trascurabili. Ecco, quindi, una digressione semiseria sui Ready to Drink dei più famosi brand del beverage facilmente reperibili presso le maggiori insegne.
READY TO DRINK: COSA SONO?
Cazadores Paloma, Cazadores Margarita, Tanqueray London Dry Gin&Tonic, Tanqueray Flor de Sevilla Gin&Tonic, Bombay Sapphire Gin&Tonic, Players Gin&Tonic, Bacardi Mojito, Martini Fiero&Tonic, Jack Daniel’s & Coca Cola il nostro campione di riferimento.

“Bevanda alcolica” o “bevanda alcolica aromatizzata” la definizione in etichetta. La lista degli ingredienti si compone dello spirit di riferimento (gin, tequila, etc), il soft drink (acqua tonica, Coca Cola, Soda, etc), e “aromi”, “aromi naturali”, “coloranti” o “succo di lime da concentrato”, a seconda del prodotto. Gradazione alcolica mediamente fra i 5% e i 6,5% (4,7% per Martini Fiero&Tonic, 8% per Players Gin&Tonic). Prezzi al dettaglio mediamente fra i 2,00 euro e i 2,50 euro.
Non un drink “in purezza” come ce lo servirebbero al bancone di un cocktail bar quindi, ma, come si può immaginare, un prodotto industriale facilmente conservabile e distribuibile. Ready to Drink, pronti da bere come da definizione, basta solo portarli a temperatura di consumo mettendoli in frigorifero o servendoli con ghiaccio. Una valida alternativa quando non si ha voglia di uscire o utili da farsi recapitare al volo con un’app di delivery secondo i sostenitori. Poco più che bibite secondo i detrattori.
READY TO DRINK: PERCHÉ BERLI E PERCHÉ NO
«Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è, condannati a dare un senso al nulla perché c’è bisogno di una luce quaggiù» (cit. Raf). La scelta se consumare o meno i Ready to Drink è, chiaramente, individuale. Ma quali motivazioni a favore e quali contrarie? Al netto del gusto personale la vera discriminante risiede dell’occasione di consumo. Il “quando” e il “dove” possono spingere a decisioni differenti.
I Ready to Drink possono fornire una soluzione semplice e veloce in tutte quelle situazioni in cui sarebbe tecnicamente difficile, se non addirittura impossibile, realizzare il proprio drink “homemade”. Una festa o una grigliata al parco, una giornata in spiaggia, una gita fuori porta. Circostanze nelle quali è difficile portarsi appresso tutto il necessario per “bere bene”. Ecco allora che i Ready to Drink offrono una bevuta facile, equilibrata e molto mainstream senza “sbattimenti”, basta una borsa frigo.

Ma a casa? Dare senso a loro consumo fra le pareti domestiche è più difficoltoso. Con un pizzico di sforzo in più, infatti, possiamo godere di una bevuta più appagante, ricca, varia. Senza alcun aggravio di costo è infatti possibile farsi da soli a casa i propri drink.
L’esempio più semplice, il Gin&Tonic: 40ml di Gin, ghiaccio, tonica. «Ma a casa mica ho la strumentazione di un bartender, come faccio a misurare 40ml?». Semplice. Una tazzina da caffè “rasa” contiene 60ml, un espresso (quindi piena al livello di servizio) 30/35ml. Basta un minimo di occhio e il gioco e fatto!
HOMEMADE, L’UNICO LIMITE È LA FANTASIA
Gin&Tonic, Coca Cola & Jack Daniel’s, Fiero&Tonic. Stessa logica, stesse quantità. Si può variare il tipo di gin, il tipo di tonica, si può provare a sostituire il Jack Daniel’s con un altro whiskey americano, si possono usare altri vermouth o bitter (leggi Aperol, Camapari, Select, etc) al posto del Fiero. Si possono variare le proporzioni mettendo più o meno soft drink ai nostri 40ml di spirit.
È facile giocare, sperimentare, bere bene. Per il Mojito a rum e soda basta aggiungere un po’ di succo di lime, idem per il Margarita. Pompelmo per il Paloma. Per non parlare del vasto mondo, varianti e twist dello Spritz. E se non si sa una ricetta, “Santo Internet” è a portata di smartphone.

READY TO DRINK: I MIGLIORI ASSAGGI DI WINEMAG
Ma come si sono comportati i nostri campioni all’assaggio?
Best in class (i più equilibrati e curiosi):
- Bombay Sapphire Gin&Tonic (250ml, 6,5%): ok, è easy, ma il gin si sente e la chiusura lievemente amaricante ci ricorda che lì, il ginepro, c’è.
- Cazadores Margarita (250ml, 5,0%): emerge la nota erbacea dell’agave che non viene coperta dalla spiccata freschezza del lime. Sorprendentemente equilibrato.
- Jack Daniel’s & Coca Cola (330ml, 5,0%): curioso e goloso. La nota vanigliata del Jack Daniel’s si mescola con la dolcezza della Coca e quasi svanisce, resta però vivido il boisé della botte nuova americana. Detta male? Una Coca Cola barricata.
Gli altri assaggi:
- Tanqueray London Dry Gin&Tonic (250ml, 6,5&): equilibrato, pure troppo. Da un London Dry ti aspetteresti una maggiore verticalità. Comunque godibile.
- Tanqueray Flor de Sevilla Gin&Tonic (250ml, 6,5%): stessa nota agrumata del gin da cui deriva. A chi piace se piace.
- Cazadores Paloma (250ml, 5,0%): pompelmo si, pure troppo, tende a coprire e nascondere la pungenza dell’agave facendolo somigliare più a una bibita che a un drink.
- Players Gin&Tonic (200ml, 8,0%): premio “dolcezza” per questo g&t. L’equilibrio è completamente spostato verso la morbidezza. Per neofiti.
- Bacardi Mojito (250ml, 5,0%): menta, quella menta da caramella alla menta e delle amate Brooklyn Bianche degli anni ’90. Un po’ di spinta in più non guasterebbe.
- Martini Fiero&Tonic (250ml, 4,7%): sorprende il colore vivido e acceso. Il Fiero domina con la sua nota marcata di agrume e scorza d’arancia, l’amaricante della tonica è poco percepibile. Una alternativa allo spritz in bottiglia preconfezionato?




