IN BREVE
- L’Assemblea dei Soci del Gruppo Cavit ha approvato il bilancio 2024/2025, nonostante un contesto macroeconomico difficile.
- La chiusura di Casa Girelli non ha impattato negativamente sul patrimonio del Gruppo, che si concentra su attività a maggior valore.
- Il fatturato consolidato raggiunge 242,8 milioni di euro con un calo del 4,1% a causa della chiusura di Casa Girelli, ma mostra una crescita media annua del 3% rispetto al 2019/2020.
- L’export rappresenta il 75% del fatturato, con buone performance in Nord America e opportunità crescenti in Asia.
- Il bilancio riflette la capacità di generare reddito, ma si evidenziano sfide future a causa del calo dei consumi e delle pressioni sui margini.
L’Assemblea dei Soci del Gruppo Cavit ha approvato il bilancio 2024/2025, chiuso al 31 maggio 2025. Il perimetro comprende Cavit Sc e le controllate Cesarini Sforza SpA, GLV Srl e Kessler Sekt & Co KG. L’esercizio si inserisce in un contesto macroeconomico complesso, segnato da incertezze geopolitiche, politiche protezionistiche e rallentamento dei consumi nei mercati di riferimento.
COMPLETATA LA DISMISSIONE DI CASA GIRELLI
L’anno ha visto la chiusura definitiva di Casa Girelli SpA, attiva nelle private label per l’export e acquisita nel 2019. La fusione per incorporazione ha preceduto la cessione del compendio industriale, che ha preservato integralmente i livelli occupazionali e non ha generato impatti sul patrimonio del Gruppo. Il riassetto consente ora di concentrare tutte le risorse sulle attività a maggior valore.
REDDITIVITÀ E REMUNERAZIONE DEI SOCI
Elemento centrale del bilancio cooperativo è la stabilità del liquidato ai Soci conferenti. Il risultato si mantiene in linea con gli anni precedenti, nonostante le criticità del mercato.
«Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti in questo bilancio, che ha permesso al nostro Consorzio di generare un buon reddito e una remunerazione soddisfacente per i nostri Soci, nonostante le difficoltà strutturali del mercato globale – dichiara il presidente del Gruppo Cavit, Lorenzo Libera -. La coesione del nostro modello cooperativo si conferma l’asset più prezioso: undici cantine cooperative unite da valori condivisi e dall’obiettivo comune di tutelare il reddito di oltre 5.250 soci viticoltori. Il rafforzamento patrimoniale oltre i 123 milioni di euro dimostra che stiamo costruendo solidità e capacità di investimento per la costruzione di ulteriore valore per le generazioni future».
FATTURATO E PATRIMONIO NETTO
Il fatturato consolidato raggiunge 242,8 milioni di euro. La contrazione del 4,1% sull’anno precedente è interamente dovuta all’uscita di Casa Girelli dal perimetro. Il confronto con l’esercizio 2019/2020 evidenzia invece una crescita media annua del 3%, indicatore della progressione organica del Gruppo. Il patrimonio netto supera i 123 milioni di euro, confermando il rafforzamento strutturale e la capacità di supportare investimenti futuri.
MERCATI E STRATEGIE COMMERCIALI
L’export rappresenta il 75% del fatturato consolidato. Cavit è presente in Nord America, Europa, Asia, Medio Oriente e Africa, con strategie calibrate sui singoli mercati.
Il Gruppo mantiene la leadership nel Pinot Grigio negli Stati Uniti, nonostante l’impatto dei dazi, affrontato con strategie di prezzo e investimenti costruiti insieme ai partner distributivi.
In Europa restano strategici Germania e Olanda. La Germania mostra segnali di recupero nella GDO, mentre l’Olanda registra una crescita moderata. Il Regno Unito mantiene buone prestazioni nell’Horeca. In Asia crescono le opportunità per le bollicine: Corea del Sud e Giappone mostrano interesse per i Metodo Classico Trentodoc, mentre in Cina, in un contesto di consumi in calo, Cavit ha avviato partnership con due compagnie aeree nazionali. In Italia si registrano performance positive nella GDO, trainate dalla linea Mastri Vernacoli. Nell’Horeca continuano il presidio e il posizionamento delle linee premium Trentini e Bottega Vinai.
SPUMANTISTICA IN CRESCITA
La spumantistica si conferma un asset strategico. Altemasi, Cesarini Sforza e Kessler Sekt registrano risultati in crescita.
Per Altemasi è previsto un ampliamento della cantina, con aumento delle capacità produttive e di stoccaggio e con interventi legati all’efficienza logistica ed energetica. Il completamento è atteso nel biennio 2028-2029.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Nel portafoglio prodotti, l’introduzione di Cum Vineis Sclavis Trentino Doc Schiava nella linea Trentini Premium risponde alla domanda di vini più leggeri e immediati, valorizzando un vitigno trentino. All’estero, il Gruppo esplora il segmento low e zero alcohol. L’innovazione agronomica si concentra sull’uso della piattaforma digitale PICA. Le collaborazioni con Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler includono sistemi di intelligenza artificiale per il monitoraggio degli insetti, droni per valutare danni da eventi climatici e studi sull’ecosistema vigneto. Il team agronomico garantisce assistenza lungo tutta la filiera, in linea con il Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata.
LE PAROLE DEL DIRETTORE GENERALE
«Il bilancio appena approvato riflette la nostra capacità di generare un buon reddito anche in una situazione difficile – conclude il direttore generale Enrico Zanoni -. Oggi, tuttavia, la sfida si sposta sul futuro: il calo generalizzato dei consumi sta causando pressioni significative sui margini nel breve periodo. Di fronte alle avversità, la nostra risposta deve essere orientata a mantenere una visione di lungo periodo. Il successo dipenderà dal lavoro, dall’impegno e dalle scelte coraggiose che faremo. Solo attraverso determinazione e coesione potremo trasformare le difficoltà attuali in opportunità».






