Patuanelli, informativa al Senato sul Prosek croato: «Netta contrarietà alla proposta»

L’Italia si opporrà alla decisione Ue

Patuanelli, informativa al Senato sul Prosek croato «Netta contrarietà alla proposta»

Al Senato informativa del Ministro per le politiche agricole, Stefano Patuanelli, sulla vicenda Prosek croato, che minaccerebbe le denominazioni del Prosecco. «Sin da subito, nel corso del Comitato di Gestione europeo del 29 giugno, abbiamo espresso la netta contrarietà alla proposta – ha sottolineato – in quanto non solo la traduzione di detta Menzione corrisponde al nome della Doc Prosecco e delle Docg Conegliano Valdobbiadene-Prosecco e Colli Asolani-Prosecco».

«L’eventuale autorizzazione all’uso del Prosek croato avrebbe creato un pericoloso precedente di istituzionalizzazione dell’Italian Sounding. Ciò non di meno, la Commissione ha ritenuto che non sussistessero ragioni ostative alla pubblicazione della domanda», ha aggiunto Patuanelli.

Pur mantenendo altissima l’attenzione sulla vicenda, ci tengo comunque a rassicurarvi sul fatto che, ad oggi, non è ancora stata presa, nel merito, una decisione definitiva sulla registrazione del Prosek, dal momento che la normativa europea ci consente, in sede di opposizione, di far valere le nostre ragioni.

Lo stesso Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, chiamato in causa dal sottoscritto e dai rappresentanti delle Regioni nel corso del recente G20 dell’Agricoltura, nell’asserire che la questione del Prosecco è assai specifica e che il punto di vista dell’Italia sarà preso in seria considerazione, ha dichiarato che la questione è tutt’altro che conclusa».

«IL PROSEK CROATO? MORTIFICA I TERRITORI DEL PROSECCO»

«Come previsto dalla normativa europea – ha aggiunto Patuanelli – nei 60 giorni decorrenti dalla pubblicazione della richiesta di registrazione in Gazzetta Ufficiale – pubblicazione, ad oggi, non ancora intervenuta – faremo opposizione formale nei confronti della domanda croata. E lo faremo in modo adeguato e compatto, sia con l’ausilio delle strutture tecniche del Ministero sia con la pressione, l’azione e l’interlocuzione politica che eserciteremo nei confronti di Bruxelles».

Il ministro ha poi annunciato che è stato già attivato «un tavolo tecnico per predisporre una dichiarazione debitamente motivata, relativa alle condizioni di ammissibilità, al fine di opporci a quanto proposto dalla Croazia. Ci sono molti argomenti a sostegno delle nostre ragioni, che mi fanno ben sperare sul lieto fine della vicenda, posto che, in ogni caso, non essendo ancora intervenuta la pubblicazione della domanda di parte croata, gli elementi informativi di cui disponiamo sono necessariamente limitati».

Sempre secondo Patuanelli, «non ci sono le condizioni giuridiche affinché esso possa essere registrato; se ciò avvenisse, infatti, verrebbe palesemente smentito un autorevole principio giuridico affermato dalla Corte di Giustizia europea e recentissimamente ribadito».

«Metteremo in campo tutte le nostre forze e le nostre energie – ha concluso il ministro nel suo intervento in Senato – per bloccare questa errata ed assurda decisione, che mortifica la storia e l’identità dei nostri territori e penalizza produttori e consumatori».

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