Alessandro Borea, presidente dell’Istituto Espresso Italiano (IEI): «La filiera si trova sotto pressione, essenziale sviluppare strategie per garantire una produzione sostenibile e una distribuzione equa»
Il settore del caffè è in forte difficoltà. Il prezzo delle materie prime è cresciuto fino al +90% su base annua. Non solo. Reperire le varietà tradizionali è sempre più complicato. A incidere sono la produzione ridotta, in parte dovuta al cambiamento climatico, e la domanda in aumento da parte di mercati emergenti come Cina e India.
«La filiera si trova sotto pressione – dichiara Alessandro Borea, presidente dell’Istituto Espresso Italiano (IEI) – le torrefazioni che puntano sulla qualità devono adattarsi continuamente per mantenere gli standard, mentre i costi di importazione e la speculazione sui mercati da parte delle commodities aggravano ulteriormente la situazione, nella quale, nonostante gli aumenti dei prezzi si riflettano sui listini, spesso i consumatori non percepiscono immediatamente l’impatto sulla tazzina».
L’APPELLO DELL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO
Per affrontare la crisi, l’IEI propone l’istituzione di un tavolo di filiera che coinvolga produttori, torrefattori e distributori. L’obiettivo è coordinare una risposta strutturata e condivisa. «Per rispondere alle sfide attuali, si propone la creazione di un tavolo di filiera che coinvolga tutti gli attori, dai produttori ai torrefattori fino ai distributori», afferma Borea. «Un confronto aperto e collaborativo potrebbe favorire la definizione di linee guida comuni e soluzioni condivise. Inoltre, prendere spunto da settori come quello vinicolo per lo storytelling potrebbe rappresentare un’opportunità per costruire una narrazione che valorizzi il prodotto e la sua storia». L’Istituto sottolinea la necessità di aumentare la percezione del valore del caffè, sia come prodotto sia come esperienza vissuta dal consumatore.
LE PRIORITÀ: MATERIA PRIMA, NUOVI MERCATI, CONSUMATORE
Tre i fronti su cui il tavolo di filiera dovrebbe concentrarsi. Il primo è la disponibilità della materia prima. «È essenziale sviluppare strategie per garantire una produzione sostenibile e una distribuzione equa tra gli attori della filiera», afferma Borea. Il secondo riguarda i mercati emergenti: «L’espansione di mercati come Cina e India offre opportunità, ma richiede adattamenti per soddisfare nuove preferenze di consumo e naturalmente quantitativi di prodotto che al momento facciamo fatica a reperire in agricoltura».
NON SOLO TECNICA: SERVE FORMAZIONE NARRATIVA
Infine, il terzo tema è la qualità dell’esperienza offerta al consumatore. «La valorizzazione dell’esperienza offerta al consumatore nei bar può contribuire ad assorbire parte della pressione economica della filiera dando un giusto margine per tutti gli attori a partire dal costo della tazzina». Secondo l’IEI, per superare l’attuale crisi è necessario un approccio integrato. Investire nella formazione del barista, anche sul piano narrativo, può rafforzare la relazione tra prodotto e cliente, trasformando l’espresso in un’esperienza consapevole e non in un semplice “vizio”.