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Vigneto Toscana: «Coldiretti al fianco dei Consorzi del vino per promozione e sviluppo»

È nato “Vigneto Toscana“. Porta la firma di Coldiretti Toscana la nuova associazione che si occupa di «costruire progetti di promozione e di sviluppo delle produzioni vitivinicole territoriali, certificate e non, legate alle singole specificità dei territori».

«Un progetto che non si contrappone assolutamente al lavoro importante, strategico, indispensabile dei Consorzi di Tutela ma, al contrario, li affianca», ha sottolineato Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana che assume la guida del nuovo organismo.

Del consiglio direttivo fanno parte Lidia Castellucci, Andrea Elmi, Fabrizio Bondielli, Raffaello Lunardi, Letizia Cesani, Giuseppe Mantellassi, Sabrina Biagi, Flavio Rabitti, David Ballini. Un Cda, dunque, composto da un imprenditore vitivinicolo in rappresentanza di ogni provincia toscana.

«Spirito di collegialità», alla base di Vigneto Toscana, che ha mosso i primi passi in occasione dell’assemblea che si è tenuta ieri, venerdì 13 maggio a Firenze. «La presenza di un imprenditore vitivinicolo per ciascuna provincia è un pilastro dello statuto è un segnale chiaro, forte ed incontrovertibile della filosofia di questo nuovo soggetto», ha spiegato il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, che rivestirà inizialmente il ruolo di presidente del nuovo ente.

Vigneto Toscana nasce all’interno della nostra organizzazione. Coldiretti vuole dare voce ai territori vitivinicoli della nostra regione offrendo uno strumento per conoscersi e promuoversi. All’interno di Vigneto Toscana ci sono le grandi produzioni ma anche le piccole etichette eroiche».

PRIMA RIUNIONE DEL CDA DI VIGNETO TOSCANA

Al primo consiglio direttivo, presidiato dal Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi  e coordinato dal Direttore regionale, Angelo Corsetti, hanno partecipato in qualità di relatori esterni il Presidente della Consulta Vino di Coldiretti e Presidente Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri; il responsabile nazionale settore vitivinicolo di Coldiretti, Domenico Bosco.

E ancora: il dirigente della Regione Toscana, Gennaro Giliberti; la direttrice del Consorzio Vino Chianti Classico, Carlotta Gori; la coordinatrice del Consorzio Vernaccia San Gimignano, Sara Grazzini; il Presidente del Consorzio Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi; il Presidente del Consorzio Vino Toscana, Cesare Cecchi.

In occasione della prima assemblea di Vigneto Toscana, Coldiretti ha presentato il rapporto sulla «guerra in cantina», secondo cui i costi di produzione sono aumentati mediamente del 35%, pesando sui bilanci delle imprese per circa 100 milioni di euro con una incidenza maggiore per i vitigni situati in terreni marginali o difficili.

COLDIRETTI: «I DATI DELLA GUERRA IN CANTINA»

Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.

Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. «Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti Toscana – ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali»

Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.

In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

«Il settore – ha sottolineato Filippi – è uscito meglio di altri dalla lunga emergenza sanitaria, altra cosa sono invece le conseguenze del conflitto sui costi di produzione delle aziende del settore che per gli effetti sulle vendite, sullo straripante fenomeno speculativo che ha fatto lievitare tutti i prezzi, dai tappi di sughero al vetro, dalle etichette ai cartoni di imballaggio, dal trasporto ai container e noli marittimi».

A preoccuparci sono «le prospettive di un conflitto sul medio lungo periodo destinato a penalizzare le esportazioni non solo verso i paesi direttamente coinvolti, come Russia per via dell’embargo e delle sanzioni, e Ucraina, ma dell’intera area».

LA VITICOLTURA TOSCANA IN SINTESI
Numero aziende 12.700
Superficie media azienda 4,7 (ha)
Denominazioni 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT
Superficie complessive a vigneto iscritta ad inventario 59.821 (ha)
Superficie totale biologica 19.028 (ha) pari a 32% superficie totale
Produzione totale di uva 2.845.158 (q.li)
Produzione vino totale 2.047.536 (q.li)
Produzione vini DOP (DOCG e DOC) 1.420.962 (hl)
Produzione vini IGT 561.970 (hl)
Produzione vigneti generici 64.604 (hl)
Principali vitigni iscritti all’albo Sangiovese (36.017 ha), Merlot (4.834 ha), Cabernet Sauvignon (3.766 ha), Trebbiano Toscano (2.344 ha), Vermentino (1.857 ha)

(fonte Ismea su dati Artea 2021)

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