Terre d Oltrepò, ecco il Commissario chi è Luigi Zingone nominato dal ministero per la crisi della cooperativa

Terre d’Oltrepò, ecco il Commissario: chi è Luigi Zingone

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha disposto la gestione commissariale della cooperativa pavese. La decisione arriva dopo mesi di tensioni interne, dimissioni e gravi difficoltà finanziarie. Il commissario guiderà la cantina per sei mesi, con pieni poteri. Una mossa che segna un nuovo capitolo nella crisi della più grande realtà vitivinicola dell’Oltrepò Pavese.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha decretato la gestione commissariale della cooperativa Terre d’Oltrepò, che riunisce le cantine di Casteggio, San Saluto e i Viticoltori del Broni. Il provvedimento è stato firmato il 19 agosto dal direttore generale Giulio Mario Donato, in seguito agli esiti dell’attività di vigilanza straordinaria avviata nei mesi scorsi.

CHI È LUIGI ZINGONE, IL COMMISSARIO DI TERRE D’OLTREPÒ

Il commissario governativo individuato è il dottor Luigi Zingone, con domicilio professionale a Novedrate, in provincia di Como. L’incarico ha durata di sei mesi, prorogabile, con pieni poteri in sostituzione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale, già dimissionario. La crisi di Terre d’Oltrepò è dunque arrivata a una svolta, per lo meno dal punto di vista istituzionale.

Un calo produttivo drammatico, casse quasi vuote, tensioni sindacali e politiche hanno reso urgente l’intervento statale. La nomina del commissario Zingone rappresenta una svolta e una speranza concreta. Adesso starà a lui impedire il fallimento, salvare la vendemmia 2025 e restituire fiducia ai soci, ai dipendenti e al territorio vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese.

LE MOTIVAZIONI DEL PROVVEDIMENTO

Secondo quanto emerso dal verbale ispettivo del Ministero, Terre d’Oltrepò si trova in una situazione di grave crisi. Sono state rilevate irregolarità nelle procedure di recesso ed esclusione dei soci, una pesante illiquidità che non ha permesso la liquidazione dei conferitori per la vendemmia 2024 e un’elevata esposizione verso gli istituti bancari.

Gli ispettori hanno inoltre evidenziato l’impatto delle vicende giudiziarie sulla cooperativa, la mancanza di assetti organizzativi adeguati e un calo significativo dei soci. Fattori che, insieme a dissidi interni e dimissioni ripetute di consiglieri, hanno reso insostenibile la continuità aziendale.

LE DIMISSIONI E IL VUOTO GESTIONALE

Alla crisi economica si è aggiunta quella degli organi sociali. Lo scorso luglio, 107 soci avevano votato una mozione di sfiducia, portando alle dimissioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale. Un nuovo Consiglio era stato eletto, ma i consiglieri nominati hanno rinunciato all’incarico pochi giorni dopo, dichiarando di non avere competenze adeguate per gestire la composizione negoziata della crisi. Il vuoto gestionale ha spinto il Collegio sindacale a chiedere l’intervento del Ministero, sottolineando l’urgenza di una guida in vista della vendemmia imminente.

TERRE D’OLTREPÒ: IL RUOLO DEL COMMISSARIO LUIGI ZINGONE

Il dottor Zingone avrà il compito di amministrare la cooperativa, gestire gli adempimenti fiscali e previdenziali, rappresentare Terre d’Oltrepò in sede giudiziaria e valutare, insieme all’esperto già nominato, le eventuali possibilità di risanamento. Se al termine dell’incarico sarà ritenuto possibile un ritorno in bonis, il commissario convocherà l’assemblea dei soci per eleggere un nuovo Consiglio di Amministrazione.

La gestione commissariale rappresenta un passaggio cruciale per il futuro di Terre d’Oltrepò e, di riflesso, per l’intero territorio vitivinicolo pavese. La cooperativa è il principale polo produttivo della zona. La decisione ministeriale apre ora una fase di transizione che potrebbe ridefinire gli equilibri del settore, già segnato da anni di conflitti interni e difficoltà di governance.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!