IN BREVE
- Tara White Wine 3 è un Sauvignon Blanc del nord del Cile, prodotto nella valle dell’Huasco, ai confini del deserto di Atacama.
- Prodotto da Ventisquero Wine Estates, il vino riflette il territorio arido con una vinificazione che non prevede chiarificazione né filtrazione.
- La vendemmia 2022 presenta un profilo sensoriale unico, con note minerali e vegetali, freschezza bilanciata e struttura.
- Felipe Tosso e John Duval sono i due enologi: figure chiave che garantiscono qualità e innovazione alla cantina Ventisquero.
- Punteggio Winemag: 94/100
Un Sauvignon Blanc estremo, figlio di un territorio unico e di una viticoltura al limite del possibile. È Tara White Wine 3, etichetta firmata Ventisquero Wine Estates, prodotta nella valle dell’Huasco, alle porte del deserto di Atacama, nel nord del Cile. La vendemmia 2022 conferma l’identità del progetto: un vino che interpreta uno dei territori più aridi del pianeta. Senza concessioni stilistiche, che richiamino altri territori.
La cantina, fondata nel 1998 da Gonzalo Vial Vial, lavora su vigneti estremi, dal deserto alle altitudini più elevate, con un approccio che privilegia ricerca, sostenibilità e sperimentazione enologica. La linea Tara, al top della gamma aziendale di Ventisquero Wine Estates, nasce proprio per restituire il carattere delle zone più remote del Cile.
UN TERRITORIO ESTREMO, TRA SALE E CALCARE DEL DESERTO DI ATACAMA
Il vigneto da cui prende vita Tara White Wine 3, si trova nella zona di Longomilla, sulla seconda terrazza del fiume Huasco, dove il suolo presenta una componente calcarea e una significativa presenza di sale. L’influsso quotidiano della Camanchaca, la nebbia che arriva dall’oceano Pacifico, fornisce la minima umidità necessaria alla sopravvivenza delle viti in un contesto desertico.
La costanza climatica dell’area fa sì che le date di raccolta cambino di poco tra un’annata e l’altra. Le uve della vendemmia 2022 sono state raccolte a fine febbraio, come avviene abitualmente nella valle di Huasco.
Tara White Wine 3: VINIFICAZIONE ESSENZIALE PER PRESERVARE IL DESERTO
Il metodo produttivo rimane invariato rispetto allo stile della linea Tara. Le uve vengono raffreddate e sottoposte a una breve macerazione a freddo. La fermentazione avviene con lieviti indigeni in acciaio, senza aggiunte né interventi enologici.
Il vino affina in uova di cemento per preservare mineralità e struttura. Il Tara White Wine 3 non viene né chiarificato né filtrato. Una scelta coerente con l’obiettivo di mantenere intatti i tratti del deserto di Atacama.
IL VINO: CARATTERE MINERALE E TENSIONE
Il profilo sensoriale dI Tara White Wine 3 2022 è di quelli che non si dimenticano. Colore molto chiaro, d’un paglierino dai riflessi verdolini. Appare visibilmente velato, per la presenza di un fine sedimento dovuto alla mancata filtrazione. Naso deciso sul varietale, ma con una decisa componente minerale, oltre che vegetale.
Netto il pietrisco bagnato, almeno quanto l’erba appena sfalciata. Un naso che non cambia, se non per concedersi qualche nota agrumata, tra il lime e il pomelo. In bocca, Tara White Wine 3 2022 mantiene la promessa. Ci sono tensione acida e una certa struttura, bilanciate armoniosamente dalla cremosità dettata dall’affinamento sulle fecce fini. La chiusura è lunga e precisa, coerente con l’impronta salina del suolo. Fresca. Mai amara.
Ventisquero Wine Estates: VISIONE E AMBIZIONE
Due, oggi, le figure chiave di Ventisquero Wine Estates: Felipe Tosso, enologo capo, e John Duval, consulente enologo. Felipe Tosso guida lo sviluppo enologico del gruppo dal 2000, dopo esperienze in alcune delle regioni vinicole più prestigiose al mondo. John Duval, leggenda in Australia per i suoi 30 anni da Penfolds, contribuisce a definire lo stile e la qualità dei vini più iconici della cantina.
Insieme incarnano la visione di Ventisquero: unire tradizione, terroir cileno e ambizione internazionale, nel solco della volontà del fondatore. Il tutto a partire dal 1998, quando furono impiantate le prime viti nella proprietà Trinidad nella Valle del Maipo Costa. Sin dagli esordi, Ventisquero ha perseguito l’obiettivo di rendere omaggio alle origini del Cile. Dal nome ispirato ai ghiacciai della Patagonia alla scelta di vinificare con rispetto della materia prima, per esaltare l’espressione territoriale.






