Il mercato del vino tra consumi, boom bollicine e sfida generazionale

Il mercato del vino tra consumi, boom bollicine e sfida generazionale

IN BREVE
  • Il mercato del vino è in profonda trasformazione, con un crescente focus sulla qualità e sostenibilità.
  • L’Italia è il terzo Paese al mondo per consumo di vino in valore, confermando la sua posizione strategica nel settore.
  • Nel 2023, il segmento degli spumanti ha raggiunto vendite per 3,1 miliardi di euro, trainato da Champagne e spumanti italiani.
  • Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, mostrano tendenze diverse verso il consumo di vino, privilegiando esperienze alternative.

Il mercato del vino si trova oggi in una fase di trasformazione profonda. È quanto emerso dalle analisi riportate dal Prof. Massimiliano Bruni (Presidente del Board Scientifico IULM Comunication School) durante lo IULM Alumni Day lo scorso 24 ottobre in occasione dello Champagne Day. Un mercato sempre più “premium”, soprattutto nel segmento sparkling, dove sostenibilità e crescita dei segmenti low e no alcool si configurano come pilastri del cambiamento. Un mercato in cui le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, impongono al settore una riflessione sul linguaggio, sui valori e sulle modalità di consumo.

ITALIA TERZO PAESE PER CONSUMO DI VINO IN VALORE

L’Italia si conferma il terzo Paese al mondo per consumo di vino in valore, alle spalle di Stati Uniti e Francia. Un dato che sottolinea il peso strategico del Bel Paese non solo come produttore ma anche come mercato di riferimento. La crescita dei consumi interni, unita alla stabilità delle esportazioni, rafforza la posizione dell’Italia nel panorama enologico globale. Una crescita che riflette però una trasformazione profonda dei modelli di acquisto e di consumo, sempre più orientati alla qualità.

BOOM DEGLI SPUMANTI

Nel 2023 il segmento degli spumanti ha raggiunto vendite per 3,1 miliardi di euro, pari a 733 milioni di litri. La crescita è trainata da Champagne e spumanti italiani, che mostrano incrementi superiori ai vini fermi. Nonostante i volumi sostanzialmente stabili, il valore cresce, segno di una chiara tendenza alla premiumizzazione. A livello globale, il vino frizzante rappresenta una componente rilevante del mercato.

Lo Champagne mantiene una quota del 3,6%, in calo dell’8,4%, mentre gli sparkling wine si attestano al 14,4%, con una flessione dell’1,4%. In crescita invece i segmenti low e no alcool (+5,9%), a conferma di un’evoluzione nelle abitudini di consumo. L’Italia, pur non essendo tra i principali mercati per lo Champagne, si conferma leader nella produzione e nel consumo di vini frizzanti.

LE SCELTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Le famiglie italiane con redditi superiori alla media (maggiore di 55K€), pari a circa 6,5 milioni, mostrano una forte propensione alla spesa per Champagne e spumanti di fascia alta. Di queste i nuclei più giovani evidenziano una tendenza alla sperimentazione e alla qualità, mentre le famiglie mature tendono a preferire etichette tradizionali. Le famiglie con redditi più bassi, circa 10,2 milioni, restano orientate su scelte economiche, mantenendo viva la domanda per i vini di fascia media e bassa.

IL CONSUMO DI VINO TRA LE GENERAZIONI

Il vino resta un simbolo culturale, ma le differenze generazionali emergono in modo netto. Tra i Baby Boomers, il 66% consuma vino, con un calo di 12 punti rispetto agli anni precedenti. La Gen X si mantiene stabile al 49%, mentre i Millennials si attestano al 40%, mostrando curiosità crescente verso cocktail e soft drink. Solo il 15% della Gen Z consuma vino, preferendo esperienze e bevande alternative.

Ogni generazione interpreta il consumo in modo diverso. I Boomers associano il vino a un’idea culturale e ideologica, mentre la Gen X lo lega allo status sociale. I Millennials lo vivono come esperienza globale. La Gen Z, invece, ricerca autenticità, connessione e responsabilità sociale. Per i più giovani, il consumo è un atto identitario, legato a valori etici e sostenibili.

ITALIA PROTAGONISTA NEL CONSUMO FUORI CASA

La crisi economica e i mutamenti sociali hanno accelerato il passaggio dalla quantità alla qualità. Quasi la metà dei consumatori (44%) preferisce bere meno ma meglio, privilegiando vini premium e sostenibili. Una tendenza che rispecchia l’evoluzione del gusto e la crescente attenzione verso la filiera produttiva. Il nostro Paese si distingue anche per la forza del consumo fuori casa. L’Italia è tra i leader europei con una penetrazione del 73% e una frequenza del 90%, valori superiori alla media UE. Il dato conferma il ruolo centrale del canale Horeca e l’importanza della socialità legata al vino nella cultura italiana.

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