IN BREVE
- Il Classese è il nuovo marchio consortile che valorizza il Pinot Nero nel disciplinare della Docg, con una percentuale minima dell’85%.
- Il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese celebra il legame tra Pinot Nero e Oltrepo, puntando sulla qualità e sull’eccellenza del Metodo Classico.
- Francesca Seralvo ha sottolineato che Oltrepò sarà l’unica denominazione al mondo a dare così tanta importanza al Pinot Nero.
- Il Consorzio ha festeggiato i 160 anni di Blanc de Noirs italiano con una degustazione di oltre 100 etichette ed eventi speciali.
- Tra i vini presentati: Nature La Piotta, Torre Degli Alberi Cruasè, Cordero San Giorgio, Calatroni Poggio Dei Duca e Frecciarossa, tutti Metodo Classico simboli dell’Oltrepò.
Qual è il marchio consortile dello spumante che, nel mondo, dà così tanta importanza al Pinot Nero da inserirlo nel disciplinare della Docg in percentuale minima dell’85%? Suggerimento: non è lo Champagne, non è il Franciacorta. È – lo sarà, anzi, una volta terminato l’iter burocratico – il Classese, cioè lo spumante Metodo Classico Docg del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese.
La presidente del Consorzio, Francesca Seralvo, ha molto insistito sul collegamento tra Pinot Nero e Oltrepo durante l’evento “Oltrepò, terra di Pinot Nero” nello storico borgo di Golferenzo. «Saremo l’unica denominazione al mondo a puntare sul Pinot Nero così tanto da renderlo protagonista, quasi al 100%, nel nostro disciplinare – ha detto in chiusura della degustazione con le 29 cantine coinvolte».
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«Vogliamo essere riconoscibili per il nostro Blanc de Noirs e caratterizzarci per questo, oltre a dare grande importanza al nome Classese, che permetterà di differenziare il Metodo Classico dalle altre denominazioni d’Oltrepò. Il nostro futuro? Sarà fatto di confronto e condivisione, con tutte le realtà – piccole e grandi – del Consorzio».
Proprio per conoscere ancora più a fondo i Pinot Nero del territorio, il Consorzio ha festeggiato i 160 anni di Blanc de Noirs italiano – vinificato per la prima volta 160 anni fa, nel 1865, a Rocca de’ Giorgi, dai Conti Carlo Gancia e Augusto Giorgi di Vistarino – con una degustazione di oltre 100 etichette proposte da 29 produttori a Golferenzo, più un assaggio alla cieca di 42 Metodo Classico (con easter egg: un Bollinger nascosto tra le etichette).
migliori CLASSESE DOCG: CINQUE ETICHETTE DA NON PERDERE
- Nature La Piotta – Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero Dosaggio Zero
Una bollicina delicatissima, eterea, apre le danze di questo Metodo Classico dosaggio zero che trascorre più di due anni – per l’esattezza, 30 mesi – sui lieviti nobili. Le uve vengono vendemmiate manualmente e sottoposte a pressatura soffice prima della fermentazione a temperatura rigorosamente controllata. Il lievito nobile si sente tutto: lascia un ricordo di pane con le noci, che ammorbidisce un’acidità già di suo decisamente piacevole e donata in dote dal terreno calcareo e pietroso, ricco delle “piote” (pietre) che danno il nome alla cantina.
- Torre Degli Alberi Cruasè – Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero Rosè Brut 2020
Nascono in alta collina, a Ruino, le uve Pinot Nero che danno vita a questo Cruasé brillante e tempestoso. I 40 mesi di affinamento e una mano esperta – riconoscibile anche negli altri Metodo Classico della cantina Torre degli Alberi – portano nel calice un’eleganza tumultuosa, un profumo di rose di maggio e frutti carnosi. C’è una bella storia di coraggio e libertà da scoprire dietro questa cantina, di proprietà – come la torre trecentesca che abbraccia con lo sguardo le colline verde trifoglio – della nobile famiglia Dal Verme: svelarla in poche righe significherebbe non renderle giustizia.
- Cordero San Giorgio – Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Millesimato 2021
Anche nella tenuta San Giorgio c’è una torre merlata, a dominare 22 ettari – di cui all’incirca 20 di vigne vecchie, con un’età media di 35 anni – coltivate con metodi sostenibili e a basso impatto ambientale. In questo contesto, e sotto l’egida di San Giorgio e il drago, i fratelli Caterina, Francesco e Lorenzo hanno prodotto la loro prima bolla: un millesimato 2021 con sboccatura nel 2024. Una scoperta piacevolissima e già matura, mica un esperimento: competenza e mano ferma trascinano nel calice sentori esotici, agrumi al sole, briciole di pane. Acido il giusto, setoso ma deciso.
- Calatroni Poggio Dei Duca – Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero Pas Dosè 2020
È un piccolo capolavoro in bottiglia questa bollicina sapida, fresca e ventosa. Le uve Pinot Nero cresciute in Rocca De’ Giorgi, a 550 metri sul livello del mare, vengono vendemmiate manualmente e poi, dopo la pressatura soffice, vengono divise in due parti: il 20% di loro, infatti, fermenterà in botti di rovere, mentre il resto fermenterà in acciaio. Dopo 48 mesi in bottiglia sui lieviti, il naso non può che sentire l’esplosione di fiori di collina, mela Pomella e un ricordo di pasticceria secca. Il perlage, neanche a dirlo, è finissimo.
- Frecciarossa – Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero Bianco Extra Brut Bio
Si apre con una sensazione quasi dolce al palato – subito sostituita da un’acidità perfetta e dirompente – il Metodo Classico Frecciarossa Extra Brut Bio; venti mesi sui lieviti per portare, poi, nel calice, fiori bianchi e bucce d’agrumi. Le uve Pinot Nero destinate a questo spumante vengono raccolte di prima mattina, per avere una temperatura degli acini più bassa durante la pressatura soffice. Il perlage? Duraturo, perfetto.