L’intervento del buyer vino dell’insegna, Daniele Colombo, al convegno organizzato dal Consorzio Garda Doc, in corso alla Dogana Veneta di Lazise
Una bottiglia di vino su tre di quelle vendute in Grande distribuzione, passa dalla barriera casse dei supermercati Esselunga. Lo ha sottolineato il category manager del gruppo distributivo milanese, Daniele Colombo, durante il suo intervento al convegno organizzato dal Consorzio Garda Doc, in corso alla Dogana Veneta di Lazise (Verona). In una anno, Esselunga vende oltre 78,5 milioni di bottiglie, prodotte dalle 500 cantine partner.
«Con queste aziende – ha sottolineato Colombo – abbiamo un rapporto diretto, franco continuativo. Non vogliamo, e non cerchiamo, avventure, in quanto abbbiamo una grande responsabilità: soddisfare i nostri clienti, quotidianamente, da decenni. Siamo stati la prima azienda con una “gastronomia” all’interno di un punto vendita distributivo. Nel 1980, siamo stati la prima azienda Gdo a introdurre il codice a barre. All’epoca, era una cosa fantascientifica. Nel 1986, siamo stati i primi nel settore a dotarsi di un magazzino automatico, con oltre 50 mila pallet gestiti senza ausilio dell’uomo».
ESSELUNGA CONFERMA: GLI SPUMANTI TRAINANO LE VENDITE DI VINO AL SUPERMERCATO
«La nostra è una storia di eccellenza – ha aggiunto il buyer vino Esselunga – che accompagna spesso le tante storie di successo della viticoltura italiana, come quella del Garda Doc. Questa giovane denominazione ha una grande opportunità, proprio per la sua caratterizzazione fresca, dinamica, giovane, che conosce il mercato». Non a caso, tra le tipologie più importanti del Garda Doc c’è lo spumante. Una scelta, quella del Consorzio guidato da Paolo Fiorini, che va nella direzione dei consumi registrati da Esselunga grazie al tracciamento degli acquisti dei propri clienti, con la carta Fidaty.
«Abbiamo 5,5 milioni di clienti che ogni giorno ci scelgono – ha evidenziato Daniele Colombo – e su cui possiamo tracciare le nuove tendenze di consumo. Le bollicine la fanno da padrona, forse perché siamo usciti da momento difficile, come quello della pandemia. Ma anche il il cibo e le scelte alimentari contemporanee stanno dando segnali che il settore del vino deve saper cogliere. Si tende a privilegiare piatti più freschi che in passato. E questo non può che chiamare vini più freschi».
IL TERRITORIO DEL GARDA TRA CAMBIAMENTI CLIMATICI E NUOVI TREND DI CONSUMO
Altro tema toccato dal buyer vino Esselunga in occasione del suo intervento al convegno organizzato dal Consorzio Garda Doc, è il cambiamento climatico. Le peculiarità del territorio del Garda – ha sottolineato Colombo – costituiscono un grande vantaggio competitivo per questo territorio. Un patrimonio che va salvaguardato e ben sfruttato. Abbiamo una grande responsabilità, tutti insieme, dal Consorzio ai produttori, passando ai distributori di lunga o corta filiera: accompagnare il consumatore nella consapevolezza dell’acquisto e saper rispondere alle sue richieste, in qualsiasi momento».