IN BREVE
- La cantina Di Sipio affida a Graziana Grassini la firma enologica dei suoi vini, iniziando un nuovo progetto per valorizzare il territorio abruzzese.
- Grassini collabora con Nicola Di Sipio, puntando su vitigni simbolo come Montepulciano e Trebbiano, e sul Metodo Classico.
- L’area di Ripa Teatina, influenzata dal mare Adriatico, favorisce lo sviluppo di vini freschi e longevi.
- Graziana Grassini desidera creare un’impronta identitaria studiando il territorio e mantenendosi fedele ai vitigni locali.
La cantina Di Sipio avvia una nuova fase affidando a Graziana Grassini la firma enologica dei vini a partire dalla vendemmia in corso. L’incontro tra l’enologa e l’imprenditore Nicola Di Sipio segna l’avvio di un progetto volto a valorizzare le potenzialità del territorio abruzzese. Grassini interviene per la prima volta su una regione che definisce ricca di prospettive.
«Ho trovato un imprenditore illuminato e aperto a nuove visioni, e un gruppo di persone umanamente splendide, primo fra tutti il figlio Paolo. Lavorare in squadra è infatti un presupposto indispensabile per creare un rapporto solido. – Afferma Graziana Grassini. – Il mio obiettivo sarà lavorare sui vitigni simbolo della regione, Montepulciano e Trebbiano, ma interpretare anche il Metodo Classico, che Nicola Di Sipio, uno dei primi in Abruzzo, decise di produrre sin dall’inizio».
IL TERRITORIO DI RIPA TEATINA
La cantina si trova a Ripa Teatina, area che beneficia dell’influenza del mare Adriatico e della vicinanza alla Maiella. Un equilibrio che favorisce lo sviluppo di aromi e sostanze polifenoliche, elementi associati alla freschezza e alla longevità dei vini. Grassini evidenzia l’intenzione di costruire un’impronta identitaria, affermando: «La volontà è dare un’impronta fortemente identitaria, studiando il territorio e mantenendosi fedeli alle caratteristiche del singolo vitigno. In particolare, attenzione sarà dedicata al Trebbiano, nel quale credo molto, oltre ovviamente al Montepulciano, al Pecorino, alla Falanghina e alle altre varietà coltivate».
IL PERCORSO DELLA CANTINA DI SIPIO
Fondata nei primi anni Duemila, Di Sipio ha scelto fin dall’inizio un approccio alternativo rispetto al panorama regionale. Nicola e Paolo Di Sipio ricordano: «In un panorama vitivinicolo concentrato quasi esclusivamente su Montepulciano e Trebbiano, siamo partiti dal Metodo Classico: è il vino delle emozioni, quello che accompagna ogni momento della vita – quando si festeggia, quando si cerca leggerezza, quando serve ritrovare un sorriso”. In Graziana abbiamo trovato molto più di una grande enologa. Abbiamo incontrato una persona capace di ascoltare e di interpretare la nostra visione con autenticità. E’ stata la sua profondità umana, ancora prima della sua straordinaria competenza, a farci capire che il nostro cammino poteva intrecciarsi al suo».
PROSPETTIVE DELLA COLLABORAZIONE
I primi vini nati dall’intesa saranno disponibili dopo un periodo di attesa ancora necessario. La vendemmia 2025, giudicata molto interessante, rappresenta la base del nuovo corso condiviso.






