Dazi 15%, vince Trump «Criticità evidente» per vino, spirits e aceti italiani

Dazi 15%, vince Trump: «Criticità evidente» per vino, spirits e aceti italiani

Il commento di Federvini con il presidente Ponti: «L’obiettivo condiviso resta arrivare a una percentuale inferiore, l’optimum il dazio zero». Le reazioni del settore, con Coldiretti e Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. Roma annuncia l’intenzione di attivare misure di sostegno a livello nazionale, chiedendo alla Commissione UE di fare altrettanto per i comparti più penalizzati.

L’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi – fissati al 15% – è considerata un passo avanti rispetto all’ipotesi iniziale del 30%. Tuttavia, restano forti le preoccupazioni per le ripercussioni su settori chiave del Made in Italy, in particolare quello vitivinicolo.

Federvini parla di una «criticità evidente» per vino, spiriti e aceti italiani. Il presidente Giacomo Ponti auspica una riduzione della soglia: «L’obiettivo condiviso resta arrivare a una percentuale inferiore, più sostenibile per le nostre imprese, pur avendo presente che l’optimum sarebbe dazio zero».

Anche Coldiretti, pur definendo l’accordo «migliorativo», chiede risorse europee per i settori più colpiti. «Il nuovo assetto tariffario deve essere accompagnato da compensazioni – afferma il presidente Ettore Prandini – considerando anche la svalutazione del dollaro». L’organizzazione agricola sottolinea inoltre la necessità di inserire prodotti strategici come il vino nella lista dei beni a dazio zero.

IL RUOLO DELL’EUROPA E LE CRITICHE ALLA SUA FRAMMENTARIETÀ

Più critica la posizione di Confeuro. Per il presidente Andrea Tiso, l’intesa rappresenta «l’amara vittoria del neo-protezionismo di marca Trumpiana su un’Europa frammentata e inefficiente». Tiso punta il dito contro l’assenza di una strategia comune: «A farne le spese saranno ancora una volta le piccole e medie imprese agroalimentari».

Confeuro, pur riconoscendo che l’accordo potrebbe ridurre l’instabilità globale, avverte: «L’Europa deve cambiare rotta, recuperare competitività e superare le divisioni interne. Serve una scossa, prima che sia troppo tardi».

IL GOVERNO ITALIANO: ACCORDO POSITIVO, MA SERVONO TUTELE

Il Governo italiano accoglie con favore l’accordo tra UE e USA, sottolineando il rischio evitato di una guerra commerciale tra due aree economiche interconnesse. «La soluzione negoziata – dichiarano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini – è frutto di un lavoro comune tra le istituzioni europee e gli Stati membri, tra cui l’Italia».

L’Esecutivo ritiene sostenibile il dazio al 15%, a condizione che non si sommi a misure preesistenti. Intanto, Roma annuncia l’intenzione di attivare misure di sostegno a livello nazionale, chiedendo alla Commissione UE di fare altrettanto per i comparti più penalizzati.

TUTELA DEL MADE IN ITALY E CONTRASTO ALL’ITALIAN SOUNDING

Tra le priorità delle organizzazioni agricole resta la difesa del Made in Italy. Coldiretti richiama l’urgenza di contrastare l’italian sounding negli Stati Uniti, che genera perdite stimate in oltre 40 miliardi di euro l’anno.

Il segretario generale Vincenzo Gesmundo rilancia la necessità di una promozione più efficace dei prodotti autentici: «Dobbiamo proteggere i consumatori dalle imitazioni e rafforzare le indicazioni geografiche, presidio culturale ed economico del nostro cibo».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!