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La conversione di Ottavia Giorgi Vistarino: da caporivolta a “vicepres” del Consorzio

EDITORIALE – Chi lo ha detto che per sedersi basti piegare le ginocchia e buttarsi in poltrona? A volte, qualche giro attorno al tavolo del salotto, può risultare più salutare di una passeggiata in montagna. Deve pensarla così Ottavia Giorgi Vistarino, la contessa di Villa Fornace (PV) passata da “caporivolta” a vicepresidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò pavese.

Neppure troppo tempo fa, la produttrice lo aveva detto chiaro a WineMag.it, in presenza di tanti colleghi (arrabbiati): «Prima accettano il nostro progetto, poi rientro in Consorzio». La realtà dice che non è andata così. Affatto.

Assieme ad altre cantine, Tenuta Vistarino è rientrata nei ranghi senza che un vero cambio di rotta sia avvenuto. Di fatto non vi è alcuna traccia pubblica del progetto che Ottavia Giorgi Vistarino aveva in mente per i piccoli-medi produttori dell’Oltrepò pavese.

Un territorio che continua a gongolarsi e prodigarsi per le “Far bere Pavia”. Bonarda, s’intende, mica Pinot Nero in rosso o Metodo classico. E allora si dirà che è meglio «cambiare le cose da dentro». Per certi versi qualcosa di vero.

Il problema è che una storia già vista, in Oltrepò. Ma la contessa Ottavia Vistarino merita la fiducia (cieca) di chi è innamorato di questa terra del vino italiano. Se non altro perché, stavolta, la faccia è proprio la sua. Auguri.

Oltrepò modello Cava: 4 fuori dal Consorzio. Ottavia Vistarino: “Serve un progetto”

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