Champagne, Migliori insieme Rapporto d impatto sulla responsabilità sociale

Champagne, “Migliori insieme”: Rapporto d’impatto sulla responsabilità sociale

IN BREVE
  • Il Rapporto “Migliori Insieme” evidenzia l’impegno della filiera dello Champagne verso uno sviluppo sostenibile.
  • Quattro assi di impegno e dodici sfide strategiche guidano le azioni della filiera, che coinvolge oltre 16.200 vigneron e 390 Maison de Champagne.
  • La Champagne mira alla neutralità carbonica entro il 2050, con una riduzione del 75% delle emissioni e un primo traguardo già raggiunto nel 2025.
  • La filiera gestisce responsabilmente le risorse, con tassi di recupero dei rifiuti del 92% e un forte impegno nella riduzione degli agrofarmaci.
  • Il modello collettivo della Champagne, unito alla protezione giuridica del nome e al riconoscimento UNESCO, sottolinea l’importanza della responsabilità sociale nella sua strategia.

Dopo due anni di lavoro condiviso, la filiera dello Champagne ha presentato “Migliori Insieme”, il Rapporto d’impatto sulla responsabilità sociale. Il documento definisce una visione strutturata di sviluppo sostenibile, integrando in modo coerente le dimensioni economica, ambientale e sociale della denominazione.

Il Rapporto riguarda una filiera che coinvolge oltre 16.200 vigneron, 390 Maison de Champagne e 125 cooperative. Individua quattro grandi assi di impegno e dodici sfide strategiche destinate a guidare le azioni future del settore.

MIGLIORI INSIEME, NON SOLO PER LO CHAMPAGNE

La Champagne è stata la prima regione viticola al mondo a redigere un bilancio delle emissioni di gas serra, già nel 2003. Il monitoraggio viene aggiornato ogni cinque anni. Nel 2022 la filiera ha fissato l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi.

Il piano prevede una riduzione del 75% delle emissioni complessive e il ricorso a misure di compensazione per la quota residua. Nel 2025 è stato già raggiunto un primo traguardo: –25% di emissioni rispetto ai livelli di riferimento. Parallelamente, il Comité Champagne promuove iniziative di sensibilizzazione sul consumo responsabile. E partecipa ai programmi europei di educazione e prevenzione, anche attraverso la rete Wine in Moderation.

PER LO CHAMPAGNE, GARANTIRE L’ECCELLENZA NEL TEMPO

La tutela della qualità dei vini passa dalla salvaguardia del vigneto e dalla sicurezza di chi vi lavora. Da oltre trent’anni la Champagne è impegnata nella riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari. I risultati sono significativi: –95% di insetticidi in quindici anni, –50% di fertilizzanti chimici e un utilizzo degli erbicidi ridotto di quattro volte grazie a lavorazioni meccaniche e inerbimento dei suoli.

Oggi il 68% delle superfici vitate è certificato. L’obiettivo dichiarato è raggiungere il 100% entro il 2030. Le certificazioni includono Viticoltura Sostenibile in Champagne (VDC), Agricoltura Biologica e Haute Valeur Environnementale.

Il cambiamento climatico resta una sfida centrale. Negli ultimi trent’anni la temperatura media in Champagne è aumentata di circa 1,8 °C. La filiera interviene su più fronti, dalla sperimentazione di nuovi vitigni come il Voltis alla partecipazione a progetti interregionali come Qanopée, dedicato alla sicurezza del materiale vegetale.

VALORIZZARE IL TERRITORIO E L’ECONOMIA CIRCOLARE

La gestione responsabile delle risorse è un altro pilastro del Rapporto. Ogni anno la filiera tratta circa 10 mila tonnellate di rifiuti, con un tasso di recupero del 92%. Dal 2014 il 100% degli effluenti vinicoli viene completamente trattato.

Vengono inoltre valorizzate circa 110 mila tonnellate di sottoprodotti della vinificazione e 80 mila tonnellate di residui legnosi provenienti dalla potatura della vite. Il ruolo della Champagne come motore territoriale si esprime anche attraverso l’enoturismo e il coordinamento delle iniziative locali, con l’obiettivo di preservare saperi, mestieri e identità della regione.

AGIRE INSIEME, UN MODELLO UNICO DI GOVERNANCE

Il Rapporto riafferma il valore del modello collettivo della Champagne, fondato su una governance paritetica tra vigneron e Maison e sulla condivisione equa del valore. La tutela della denominazione resta un asse strategico. Oltre 130 Paesi riconoscono oggi la protezione giuridica del nome Champagne. Ogni anno vengono avviate circa 500 nuove azioni legali contro imitazioni e usi impropri.

Il riconoscimento UNESCO dei Coteaux, Maisons et Caves de Champagne rafforza ulteriormente la responsabilità della filiera nella tutela di un patrimonio culturale e paesaggistico unico. «Responsabilità collettiva ed eccellenza sono legami indissolubili che uniscono gli Champenois generazione dopo generazione», ha dichiarato David Chatillon, presidente dell’Union des Maisons de Champagne e co-presidente del Comité Champagne.

UN DOCUMENTO STRATEGICO PER IL FUTURO

«Da sempre gli Champenois sono animati dallo stesso spirito, rispettosi della tradizione e pionieri al tempo stesso. È naturale che la responsabilità sociale sia al centro della nostra strategia collettiva», ha aggiunto Maxime Toubart, presidente del Syndicat Général des Vignerons e co-presidente del Comité Champagne.

“Migliori Insieme” si configura come uno strumento operativo e di indirizzo, che mette a sistema iniziative già avviate e nuovi progetti. Un approccio globale che mira a garantire la sostenibilità della denominazione nel lungo periodo, mantenendo intatti identità, qualità e valore dello Champagne.

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