Adamantis 2022, la nuova annata della cuvée simbolo di Cantina Valle Isarco (1)

Adamantis 2022, la nuova annata della cuvée simbolo di Cantina Valle Isarco

IN BREVE
  • Cantina Valle Isarco presenta Adamantis 2022, una cuvée di punta con sole 2.000 bottiglie, affinata per tre anni.
  • Il blend include Sylvaner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner, vitigni che rappresentando la viticoltura della Valle Isarco.
  • Adamantis punta a essere un ambasciatore del territorio, con un’accurata selezione delle parcelle e un affinamento in barrique.
  • Il 90% del lavoro nei vigneti è manuale e il 80% delle viti non usa erbicidi, garantendo una qualità elevata.
  • La cooperativa, fondata nel 1961, ha raddoppiato il fatturato negli ultimi dieci anni, producendo 950.000 bottiglie all’anno.

Cantina Valle IsarcoKellerei Eisacktal – presenta la terza annata di Adamantis, la cuvée di punta prodotta in sole 2.000 bottiglie. L’annata 2022 arriva sugli scaffali dopo tre anni di affinamento, di cui 18 mesi in barrique. È il progetto più ambizioso della più piccola e giovane cooperativa altoatesina, guidata dal direttore generale Armin Gratl.

«All’inizio è stato molto difficile, se con uno Chardonnay in barrique ti puoi ispirare alla Borgogna e con un Pinot Nero trarre spunto da diversi modelli consolidati, per fare una cuvée della Valle Isarco non avevamo alcun riferimento – spiega Gratl –. Per questo abbiamo fatto molti esperimenti finché nel 2020 siamo riusciti a mettere a punto il blend giusto, in grado di dare il vino che immaginavamo: un bianco importante, strutturato e complesso che fosse testimonial autentico del nostro territorio».

IL BLEND E L’AFFINAMENTO

50% da Sylvaner, 20% Grüner Veltliner, 20% Pinot Grigio e 10% Kerner. Quattro varietà che rappresentano la viticoltura della Valle Isarco, unendo finezza e sapidità. Così Adamantis punta ad essere non solo un “Super Alto Adige” ma anche un ambasciatore autentico del territorio.

«Abbiamo selezionato le parcelle migliori con una zonazione accurata, a volte anche scegliendo solo due filari – spiega Gratl –. Raccogliamo le uve in cassette da 12 kg e per l’affinamento usiamo circa il 50% di barrique nuove e il resto di secondo e terzo passaggio. Il blend finale viene affinato selezionando i fusti migliori. Vogliamo garantire una stilistica costante perché il consumatore che ordina una bottiglia importante deve sapere cosa aspettarsi».

UN VINO DI TERRITORIO

Adamantis è il simbolo della Valle Isarco, territorio tra i più vocati d’Europa per la viticoltura di montagna. I vigneti raggiungono i mille metri di quota, con pendenze fino al 60%, terrazzati per il 90% e lavorati quasi interamente a mano. Un vino che, nonostante ambisca ad un ruolo di rilievo fra i vini “top player” della ristorazione, non vuole rinunciare ad una declinazione che sia più di “autentico territorio” che non di “cantina”.

«Una viticoltura eroica portata avanti con passione dai nostri soci, che possiedono in media un ettaro scarso a testa. Adamantis rappresenta al meglio il valore del nostro territorio: selezione estrema, precisione in vigna e continuità stilistica».

LA VERTICALE
Adamantis 2022, la nuova annata della cuvée simbolo di Cantina Valle Isarco (3) Armin Gratl

Giunto alla sua terza edizione, è tempo per Adamantis di confrontarsi con sè stesso in una prima degustazione verticale

Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco, Cuvée Adamantis 2022

L’annata 2022, più calda rispetto alle precedenti, dona al vino note di frutti tropicali freschi, pepe bianco, incenso e una chiusura agrumata. Al palato è complesso, rotondo, cremoso. Tornano le note di frutta esotica matura e spezie. Marcata la sapidità che accompagna un finale lungo, elegante, fresco e agrumato.

Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco, Cuvée Adamantis 2021

Figlio di un’annata più fresca della 2022, Adamantis 2021 si presenta decisamente più verticale. Alle note di frutta fresca si accompagnano sentori molto più minerali di ghiaia e granito. In bocca risulta altrettanto teso con una maggior freschezza e sapidità del 2022 che lasciano comunque spazio alla frutta esotica nel retrolfattivo.

Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco, Cuvée Adamantis 2020

Buona la prima. A distanza di due anni la prima release di Adamantis conferma le aspettative. L’evoluzione c’è ma è “delicata”, sintomo della longevità di questa cuvée. Uno slancio che si colloca nel mezzo delle due precedenti e delle tre è quella che più di tutte mitiga le note del passaggio in legno.

UN TERROIR UNICO IN ALTO ADIGE

La Valle Isarco è un territorio di antica tradizione viticola, con testimonianze risalenti al 500 a.C. Il paesaggio, dominato da montagne, masi e vigneti terrazzati, racconta una viticoltura faticosa ma identitaria. Le condizioni geologiche variano: granito a Nord, fillade quarzifera nella parte centrale, diorite a Chiusa e formazioni porfiriche vulcaniche nella zona meridionale. Il clima, con forti escursioni termiche e scarse piogge, garantisce vini freschi e minerali.

«Abbiamo una varietà di microclimi e di vitigni molto interessante, distribuita su pendii aspri e versanti scoscesi – sottolinea Gratl –. I terreni sono leggeri, poveri, con pietrischi di origine glaciale e sedimenti fluviali, e rese naturalmente basse».

Più ancora, la Valle Isarco è forse il territorio meno noto, non solo a livello vitivinicolo, dell’Alto Adige – SudTirol. Una terra di passaggio, una lunga e stretta valle che si percorre sulla A22 del Brennero per recarsi a Vipiteno o al confine. Le uscite di Bressanone e Chiusa sono spesso frequentate solo da chi vuole recarsi in Val Pusteria o Val Gardena.

Adamantis, come tutta la linea dei vini di Valle Isarco, punta a sfatare questa visione. Vini che raccontano di una valle eterogena, fatta di dettagli, di sottozone, di vitigni e di uomini. Un terroir unico nel suo genere. Una valle tesa da Nord a Sud attraverso microclimi e geologie diverse.

LA VITICOLTURA EROICA

«Coltiviamo 10 vitigni a bacca bianca e 4 a bacca rossa per un totale di 950.000 bottiglie prodotte all’anno. Molti dei nostri associati hanno poco più di un ettaro e dedicano cura e attenzione altissime» precisa Gratl.

La valle è tra le più interessanti d’Europa per i bianchi di montagna, grazie a varietà come Kerner, Sylvaner, Müller Thurgau, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Riesling. Le zone più basse ospitano invece Schiava, Zweigelt e Pinot Nero. Il lavoro manuale è predominante: «Nel nostro territorio il 90% del lavoro in vigna viene fatto a mano. L’80% delle viti non è trattato con erbicidi e l’erba viene tagliata manualmente. Nelle nostre vigne si lavora circa un terzo di ore in più rispetto ad altre zone collinari dell’Alto Adige».

UNA COOPERATIVA IN CRESCITA

La cooperativa, fondata nel 1961 da 24 famiglie, conta oggi 135 soci e 150 ettari di vigneti in 11 Comuni tra Bolzano e Bressanone. Guidata dal presidente Peter Baumgartner e dal direttore generale Armin Gratl. In dieci anni la cooperativa ha raddoppiato il fatturato, investendo oltre 2 milioni di euro per modernizzare strutture e tecnologie. Ogni anno produce 950.000 bottiglie, per un totale di 32 etichette, di cui il 95% bianchi. Il fatturato è di 7,8 milioni di euro, con una distribuzione per l’85% nel canale Horeca italiano e il 15% all’estero.

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