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Puglia Igt Brut Nature 2013, Agricole Alberto Longo

Nel mese di settembre del 2017 Agricole Alberto Longo, cantina pugliese sita in Lucera (FG) nota per i suoi vini fermi, ha sboccato i suoi primi due spumanti Metodo Classico. Dopo aver già parlato del  rosato, procediamo alla degustazione del Brut Nature millesimo 2013, vino prodotto da uve falanghina.

LA DEGUSTAZIONE
Accoglie lo sguardo con un colore paglierino dai riflessi dorati e reso ancor più brillante dal perlage piuttosto fine, molto persistente e vigoroso. Al naso percepiamo subito una piacevole freschezza agrumata che da subito invita all’assaggio. Seguono note di erbe aromatiche, come salvia e mentuccia. Una nota salmastra, marina, accompagna tutta l’analisi olfattiva senza essere fastidiosa così come la “crosta di pane”, presente, ma non invasiva.

In bocca il perlage è evidente, piacevole, non aggressivo e ben supportato dalla fresca acidità che lo rende agile. Molto sapido, ritroviamo in bocca quel “salmastro” percepito al naso che contribuisce a dare spessore al sorso. Mediamente lunga e piacevolmente fine la persistenza.

Una buona “prima prova” questo Metodo Classico. Se spesso ci si lamenta che gli spumanti realizzati a partire da vitigni non tradizionali siano”corti” o “zoppi” , senza quel nerbo che hanno i “classici”, beh, non è questo il caso.

Quasi superfluo suggerire l’abbinamento coi prodotti del territorio, primi fra tutti i salumi.

LA VINIFICAZIONE
Vendemmia manuale dal vitigno “Le Fossette”, impiantato nel 2002. Diraspatura, pigiatura soffice e breve criomacerazione con ghiaccio secco. Dopo la prima fermentazione a temperatura controllata avviene la presa di spuma in bottiglia, 39 mesi alla temperatura di 13 gradi nella cantina dell’azienda. Seimila le bottiglie prodotte.

Una masseria dell’ottocento, ristrutturata ed adibita a cantina di vinificazione. Questa è la sede di Agricole Alberto Longo. Il caveau e la barricaia di affinamento sono stati realizzati sfruttando e mettendo in collegamento fra loro gli antichi silos in muratura interrati, tipici del territorio. Un’opera in linea con la politica aziendale che vede nel recupero architettonico, nell’utilizzo sempre maggiore di vitigni locali (moscatello, bombino bianco, falanghina, nero di Troia) e nelle scelte “bio” uno strumento per la valorizzazione del territorio.

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