Cucina Italiana Patrimonio UNESCO: esultano Federvini e Assoenologi

IN BREVE
  • L’iscrizione della Cucina Italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO celebra la valorizzazione delle pratiche culinarie e dei prodotti alimentari italiani.
  • Vini, spiriti e aceti sono essenziali per l’identità gastronomica nazionale ed esprimono la cultura della tavola italiana.
  • Federvini ed Assoenologi sottolineano che il riconoscimento rappresenta un patrimonio collettivo che identifica l’Italia nel mondo.
  • La decisione dell’UNESCO crea nuove opportunità per il Made in Italy e il turismo enogastronomico.
  • Il Ministero delle Politiche Agricole e il ministro Francesco Lollobrigida si impegnano a promuovere la tradizione alimentare italiana.

L’iscrizione della Cucina Italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO segna un passaggio rilevante per l’agroalimentare nazionale. Il riconoscimento sancisce a livello internazionale il valore di un insieme di pratiche che uniscono biodiversità, storia e abitudini sociali. Un ambito in cui vini, spiriti e aceti risultano elementi strutturali della cultura della tavola.

IL RICONOSCIMENTO UNESCO

«Accogliamo questa notizia con immensa soddisfazione e orgoglio – dice il Presidente di Federvini Giacomo Ponti –. Vini, spiriti e aceti sono da sempre parte integrante e indissolubile della cucina italiana, elementi fondanti di quel rito della convivialità che il mondo ci invidia e oggi celebra. Questo riconoscimento non premia solo i piatti, ma l’intera cultura della tavola, dove le nostre eccellenze enologiche, i distillati, gli amari, i liquori della tradizione e gli aceti giocano un ruolo da protagonisti nel definire l’identità gastronomica nazionale. È la vittoria di una filiera che ha saputo custodire la tradizione guardando al futuro. Un sentito ringraziamento alle istituzioni che hanno sostenuto la candidatura».

IL RUOLO DELLA FILIERA ENOLOGICA

Nel commentare l’ufficialità dell’iscrizione, Federvini evidenzia come il riconoscimento riguardi un patrimonio collettivo che identifica l’Italia nel mondo. La cucina italiana viene presentata come espressione autentica dell’identità culturale nazionale, capace di trasmettere valori legati alla condivisione. In questo quadro, i prodotti enologici e acetieri vengono indicati come componenti essenziali delle pratiche alimentari che hanno sostenuto la candidatura. L’associazione richiama l’impossibilità di separare la cultura della tavola italiana dalla tradizione vitivinicola, distillatoria, liquoristica e acetiera.

LE POSIZIONI DI ASSOENOLOGI

Anche Assoenologi accoglie positivamente la decisione dell’UNESCO. «Accolgo con grande soddisfazione l’inserimento ufficiale della cucina italiana nel Patrimonio Immateriale dell’umanità UNESCO – dichiara il presidente Riccardo Cotarella –. È un riconoscimento di fondamentale importanza per l’Italia, per la sua identità culturale e per quel patrimonio di sostenibilità e biodiversità che rende unica la nostra tradizione alimentare».

«Vi è un legame profondo che unisce, da nord a sud, cibo, territori e comunità. Il vino entra a pieno titolo in questo riconoscimento – afferma Cotarella – perché è parte integrante della nostra cucina e della nostra storia. Se consumato in modo moderato, equilibrato e consapevole, è senza ombra di dubbio un alimento di fondamentale importanza. Lo confermano la medicina e la scienza». Cotarella richiama il valore dell’unione tra cibo e vino, «capace di portare l’Italia nel mondo», riconoscendo l’impegno del Ministero delle Politiche Agricole e del ministro Francesco Lollobrigida.

PROSPETTIVE PER IL MADE IN ITALY

L’inserimento nella Lista UNESCO apre ora un orizzonte di nuove opportunità per la valorizzazione del Made in Italy e per il turismo enogastronomico. Federvini conferma il proprio impegno nel promuovere qualità e storia dei prodotti italiani, con l’obiettivo di consolidare la percezione internazionale dell’identità alimentare nazionale.

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