IN BREVE
- Le degustazioni di Appuntamento Soave 2025 mettono in luce vini rappresentativi, con una forte connessione al territorio.
- In casa Giannitessari, Scalete Cru Tenda Soave Classico DOC 2024 presenta note floreali e freschezza, mentre il Perinato Pigno 2023 offre sensazioni minerali.
- Villa Canestrari propone il Soave Superiore DOCG Riserva 2016, fruttato e complesso, e combina produzione vinicola con attività didattiche.
- Sartori e Coffele offrono una varietà di vini con caratteristiche uniche, come l’Arnea e il Soave Classico 2003, dimostrando l’evoluzione della Garganega.
- Vini come Calvarino e Foscarino di Pieropan e Inama mostrano longevità e profondità, evidenziando l’identità vulcanica del Soave.
Le degustazioni di Appuntamento Soave, the elegance is white, evento organizzato dal Consorzio di Tutela del Soave in collaborazione con la Strada del Vino Soave dedicato alle migliori interpretazioni dell’iconico bianco italiano, riportano l’attenzione su cantine e vini che interpretano in modo diretto un territorio articolato, segnato da suoli diversi e da una tradizione solida.
GIANNITESSARI, RIFERIMENTO A SOAVE
Giannitessari si conferma realtà di riferimento in un’area in cui convergono Soave, Monti Lessini Durello e Colli Berici. Il suo Scalete Cru Tenda Soave Classico DOC 2024, Garganega e Trebbiano di Soave, proviene da terreni calcarei e affina in acciaio. Il profilo sensoriale mette in evidenza note floreali e di frutta bianca, freschezza e continuità gustativa. Perinato Pigno 2023, Garganega in purezza allevata su suolo basaltico, propone sensazioni floreali e minerali con finale mandorlato. La componente lignea risulta ben integrata.
VILLA CANESTRARI E L’IDENTITÀ DEL SOAVE SUPERIORE
Villa Canestrari presenta il Soave Superiore DOCG Riserva 2016, Garganega in purezza. Nove anni di evoluzione trovano riscontro in un profilo fruttato, speziato e complesso, con un gusto armonico e lieve richiamo vanigliato. La cantina affianca alla produzione un percorso didattico che comprende una fattoria e un Museo del Vino, dedicato alla storia enologica e alle attrezzature in uso dalla fine dell’Ottocento.
SARTORI, TRA SPUMANTE E PASSITO
Sartori conferma ampiezza di gamma. Arnea, metodo Charmat da Garganega, offre perlage fine, aromi di mela matura e crosta di pane, gusto secco e scorrevole. Il Recioto di Soave 2022 coinvolge invece con aromi e sapori intensi, adatto a biscotti e pasticceria secca.
COFFELE, IL PESO DEL TERROIR
L’azienda Coffele opera su aree calcaree e basaltiche, con ricadute dirette sul carattere dei vini. Ca’ Visco 2023, Garganega e Trebbiano provenienti da entrambi i suoli, esprime una struttura fresca e articolata. Il Soave Classico 2003 conferma la tenuta evolutiva della Garganega con un profilo aromatico che resta integro anche dopo vent’anni. Castelcerino 2023, tappo a vite, mostra componenti verdi e floreali, pulizia gustativa e sapidità.
PIEROPAN, IL VALORE DEL CRU CALVARINO
Calvarino, vigneto su basalto e primo cru da uve bianche in Italia (1971), ribadisce la longevità del Soave. Degustate le annate 2023 e 2015: la prima offre immediatezza e coerenza varietale; la seconda spicca per intensità aromatica, acidità equilibrata e memoria gustativa persistente.
GINI E LA FORZA DELLA FROSCÀ
Froscà di Gini nasce da vigne di Garganega ultranovantenne su collina vulcanica. Il 2021 evidenzia profumi intensi di frutta fresca ed elementi erbacei. Il 2014, annata difficile, è stato comunque imbottigliato con esito positivo: colore marcato, gusto equilibrato e ancora vitale dopo undici anni.
ROCCOLO GRASSI E L’IMPRONTA ALLUVIONALE
Roccolo Grassi racconta il terroir con Broia, Soave prodotto su suolo alluvionale, e fermentazione in legno. La Garganega offre componenti minerali e richiami ai crostacei legati all’origine geologica. Il 2023 mostra potenziale evolutivo; il 2016 esprime ampiezza e intensità minerale.
INAMA E L’INTERPRETAZIONE DI FOSCARINO
Foscarino di Inama, Garganega da vigneti su basalti e lave del monte omonimo, conferma identità vulcanica e profondità espressiva. Il 2022 riunisce freschezza, mineralità, aromi floreali e finale mandorlato. Il 2016 propone un profilo armonico e definito, idoneo a molteplici abbinamenti della tradizione.






