IN BREVE
- L’Abruzzo Wine Academy mira a creare una rete di ambasciatori dei vini d’Abruzzo nei mercati esteri.
- Il progetto ha coinvolto 26 professionisti tra sommelier, buyer e giornalisti, attraverso lezioni e degustazioni.
- I partecipanti, provenienti da vari paesi, seguono corsi con l’esperto Filippo Bartolotta e visitano i produttori locali.
- Il programma esplora denominazioni come Colline Teramane Docg e Villamagna Doc, includendo vitigni minori.
- Le attività comprendono anche visite a luoghi emblematici della regione, evidenziando la diversità geografica e produttiva.
Creare una rete di ambasciatori dei vini d’Abruzzo nei mercati esteri. È l’obiettivo di Abruzzo Wine Academy, progetto del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che ha coinvolto 26 professionisti del settore. Sommelier, buyer e giornalisti, in lezioni, degustazioni e visite sul territorio.
«Quando abbiamo ideato l’Abruzzo Wine Academy abbiamo voluto rivolgerci agli stakeholders dei principali mercati di riferimento per i vini d’Abruzzo. Comunicare ad un parterre di esperti come e cosa sta cambiando nel mondo vitivinicolo regionale a livello generazionale ma anche di filosofia produttiva – afferma Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzip -. Il format è ormai rodato e negli anni sta dando vita ad una rete di ambasciatori molto qualificata».
LEZIONI, DEGUSTAZIONI E APPROFONDIMENTI TERRITORIALI
Ogni giornata del programma è in due momenti. Nella prima parte, i partecipanti provenienti da Stati Uniti, Canada, Cina e Giappone hanno seguito le lezioni dell’esperto Filippo Bartolotta, accompagnate da degustazioni, presso la Chiave dei Trabocchi a San Vito Chietino. La seconda è dedicata a focus territoriali e incontri con i produttori. Le attività riguarderanno denominazioni come Colline Teramane Docg e Villamagna Doc, oltre ai vitigni a bacca bianca minori Cococciola, Passerina e Montonico.
VISITE TRA COSTA, COLLINE E VALLE PELIGNA
Il programma è stato completato da tappe sul territorio. Gli ospiti hanno visitato la costa dei trabocchi, le colline teatine e la Valle Peligna, per osservare sul campo la diversità geografica e produttiva che caratterizza la regione.





