Champagne Road to 2050: sostenibilità e innovazione le parole d’ordine

IN BREVE
  • La Champagne rappresenta un modello di eccellenza per tradizione, innovazione e sostenibilità ambientale, presentando il progetto ‘”Road to 2050″.
  • Dal 2003 si è registrata una significativa riduzione delle emissioni di CO₂, con l’obiettivo di raggiungere il Net Zero entro il 2050.
  • Il 90% del vigneto è detenuto dai viticoltori, mentre il 70% del volume è commercializzato dalle maison, evidenziando una rete collettiva e integrata.
  • Fra le novità anche l’introduzzione dello Chardonnay Rosa dal 31 luglio 2025
  • Il Comité Champagne evidenzia l’importanza di uno sviluppo collettivo per raggiungere obiettivi di sostenibilità, puntando a certificare il 100% della superficie vitata entro il 2030.

La Champagne si conferma un modello di eccellenza globale nel coniugare tradizione, innovazione e responsabilità ambientale. Innovazione che punta soprattutto alla sostenibilità ambientale. A presentare il progetto “Road to 2050” è stato Domenico Avolio, Director at Champagne Bureau del CIVC in Italia, durante lo IULM Alumni Day lo scorso 24 ottobre in occasione dello Champagne Day.

CHAMPAGNE: PRODUZIONE LIMITATA, RISONANZA GLOBALE

Con appena lo 0,5% della superficie vitata mondiale, la Champagne rappresenta l’8% del consumo di vini effervescenti a volume e il 34% a valore, confermandosi la prima denominazione viticola al mondo per valore economico. Nel 2024 le spedizioni hanno raggiunto 271,7 milioni di bottiglie, con il 57% destinato all’export in 190 Paesi.

I viticoltori detengono oggi il 90% del vigneto, mentre le maison commercializzano il 70% del volume totale. Una rete capillare che dimostra la dimensione collettiva e integrata del modello Champagne.

CHAMPAGNE, REGIONE PIONIERA DELLA SOSTENIBILITÀ

Col progetto Road to 2050 la Champagne rafforza il proprio ruolo di laboratorio mondiale per la viticoltura sostenibile. La regione francese è la prima ad aver adottato su larga scala la confusione sessuale, tecnica che ha permesso di eliminare quasi del tutto i trattamenti insetticidi. È inoltre la regione col più grande parco di trattori a cavaliere elettrici, esempio concreto di meccanizzazione a basso impatto.

Anche grazie a questo dal 2003 le emissioni di CO₂ sono diminuite in modo significativo. Un passo concreto verso obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Tra le iniziative simboliche anche la prima traversata transatlantica a vela per il trasporto di Champagne, avvenuta nel 2017.

UNA STRATEGIA AMBIENTALE A TRE ASSI

Il piano di riduzione dell’impatto ambientale, avviato nel 2001, si sviluppa su tre direttrici: acqua, biodiversità ed emissioni di CO₂. Le prime diagnosi ambientali hanno permesso di elaborare piani d’azione collettivi, con la partecipazione di 16.300 vignerons, 125 cooperative e 390 maisons di Champagne.

LA RIPARTIZIONE DELLE EMISSIONI E L’OBIETTIVO NET ZERO

Secondo i dati 2018, le emissioni di CO₂ derivano principalmente da packaging (32%), trasporti (19%) e viticoltura (15%). Dal 2003 al 2025 le emissioni si sono ridotte di circa il 30%. L’obiettivo è ridurle del 75%, per arrivare al Net Zero nel 2050. Il piano prevede emissioni residue pari al 25%, con uno stoccaggio del 7% e compensazioni per il restante 18%.

RICERCA, INNOVAZIONE ED ECONOMIA CIRCOLARE

La riduzione delle emissioni passa attraverso sei ambiti: viticoltura ed enologia sostenibili, strutture efficienti, trasporti a basso impatto, economia circolare e governance ambientale. La ricerca e sviluppo si concentra su nuovi sistemi di conduzione del vigneto, innovazione varietale e carbonio biogenico.

Tra i progetti chiave spicca Qanopée, una partnership tra ricerca scientifica al fine di potenziare la lotta alle virosi, valorizzare la biodiversità esistente sviluppare nuovi portainnesti. Il fine è chiaro: sviluppare nuovi modelli produttivi sostenibili.

CHARDONNAY ROSA E NUOVE PROSPETTIVE

Parallelamente all’abbattimento delle emissioni si studia sulla possibilità di inserire nel disciplinare alcune varietà resistenti (VIFA), a titolo sperimentale, per testare nuovi modelli di viticoltura in risposta ai cambiamenti climatici.

Dal 31 luglio 2025 è entrato nel disciplinare lo Chardonnay Rosa, una mutazione naturale dello Chardonnay bianco identificata nel 1900. La varietà contribuirà a preservare il patrimonio genetico e ad aprire nuove possibilità di assemblaggio.

RIDUZIONE DEGLI ERBICIDI E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI

Tra il 2006 e il 2021 l’Indice di Frequenza dei Trattamenti (IFT) è diminuito del 50%, grazie all’adozione di soluzioni di biocontrollo. Oggi il 68% della superficie vitata è certificata, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2030. Le certificazioni attive comprendono la Viticulture Durable en Champagne (VDC), la HVE e la viticoltura biologica.

RISULTATI TANGIBILI E DIMENSIONE COLLETTIVA

I risultati parlano chiaro: -50% di erbicidi, 90% dei rifiuti industriali avviati al riciclo, 100% degli effluenti depurati e raddoppio della superficie inerbita. La riduzione del peso delle bottiglie, da 900 a 835 grammi, ha inoltre permesso un taglio di 17.000 tonnellate di CO₂ all’anno.

Alla base di tutto, il motto condiviso dal Comité Champagne: «I progressi di tutti sono più efficaci delle imprese di pochi». Una sintesi che riflette la natura collettiva e inclusiva del modello di sostenibilità adottato dalla regione.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!