IN BREVE
- Nonostante un contesto economico instabile, i vini di Borgogna mostrano tenuta, con una raccolta di oltre 1,2 milioni di ettolitri per la campagna 2024-2025.
- Il millesimo 2024 ha portato a un rallentamento delle vendite, mentre l’export ha continuato a crescere, raggiungendo oltre 57 milioni di bottiglie.
- Il consumo interno resta stabile, con un aumento nei volumi della grande distribuzione e crescita per i Crémant di Borgogna.
- Nonostante le tensioni tariffarie, le vendite verso gli Stati Uniti aumentano del 22,5% grazie a strategie mirate.
- I principali mercati di esportazione includono Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone e Belgio, con recente crescita della Svezia.
I vini di Borgogna confermano la loro tenuta nonostante un contesto economico internazionale instabile e una diminuzione della domanda globale. La campagna 2024-2025 registra una raccolta leggermente superiore a 1,2 milioni di ettolitri, pari a oltre 161 milioni di bottiglie, la seconda più bassa degli ultimi 15 anni dopo il 2021. Dopo due millesimi abbondanti, 2022 e 2023, le scorte sono sufficienti a soddisfare la domanda, mentre l’export continua a mostrare dinamismo.
LA CAMPAGNA 2024-2025 E IL MILLÉSIME 2023. SCORTE IN AUMENTO
Il millesimo 2024, a volume ridotto, ha comportato un rallentamento delle vendite rispetto alle campagne precedenti. Le uscite di proprietà in bottiglia hanno registrato un aumento del 2% rispetto alla campagna 2023-2024, mentre le uscite in “raisin & moût” (uva e mosto) hanno seguito la diminuzione della raccolta (-36,6%), rappresentando il 29% dei volumi complessivi. Nonostante la diminuzione dei stock in proprietà del 14,8% rispetto al 2024, le scorte restano superiori alla media quinquennale (+5,9%). Inclusi i volumi del commercio, lo stock globale della Borgogna a luglio 2025 segna un +6,1% rispetto alla media delle cinque campagne precedenti.
MENO TRANSAZIONI SULLO SFUSO
Le transazioni in vino sfuso sono diminuite a causa della raccolta limitata, raggiungendo 730.000 hl, con solo il 77% relativo al millesimo 2024. Il millesimo 2023 ha registrato un livello record in dieci anni, pari al 40% del totale, a causa della necessità di compensare le minori quantità del 2024 e della disponibilità significativa di VCI 2023, soprattutto per Chablis, Mâcon e Bourgogne.
MERCATO INTERNO FRANCESE
Il consumo interno dei vini di Borgogna resta stabile tra le categorie sociali con potere d’acquisto ancora consistente. In grande distribuzione, i volumi aumentano dello 0,7% e il fatturato dello 0,4% (8 mesi 2025/2024). Il risultato è sostenuto da marche (+3,2% in volume) e marche private (+2% in volume), con acquisti effettuati sotto il prezzo medio. Tra le AOC più presenti, spiccano Bourgogne bianco, Chablis e Petit Chablis. I Crémant di Borgogna registrano crescita sia in volume (+3,7%) sia in fatturato (+4,6%).
EXPORT: CRESCITA NONOSTANTE LE TENSIONI
Nei primi sette mesi del 2025, la Borgogna ha esportato oltre 57 milioni di bottiglie (+5,6%), con un fatturato record di 951 milioni di euro (+2,7%). L’andamento positivo riguarda soprattutto AOC Bourgogne bianco (+7,2% in volume), Chablis (+9,5%) e Mâcon bianco (+10%). Il Crémant di Borgogna cresce del 9,5% in volume. I mercati principali restano Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone e Belgio, con variazioni recenti come l’ingresso della Svezia al quarto posto e l’uscita del Giappone.
DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI
Le tensioni tariffarie, in particolare negli USA, influenzano l’export. Nonostante la nuova tassa del 15%, le vendite verso gli Stati Uniti restano sostenute (+22,5%). Il Regno Unito rimane il secondo mercato, mentre gli operatori cercano di sviluppare nuovi mercati con potenziale di crescita. Le AOC di Chablis e Bourgogne, così come Mâcon, hanno compensato in parte le flessioni di alcuni mercati tradizionali grazie a esportazioni mirate verso USA, Canada e Svezia.






