Il Master of Wine Lonardi attacca le cooperative siciliane

Il Master of Wine Lonardi attacca le cooperative siciliane

A Sicilia en Primeur 2025 un «intervento non laudativo e promozionale», che arriva in un momento difficile per le cantine sociali siciliane e nazionali

«Se da un lato alcune famiglie siciliane rappresentano oggi un motore fondamentale per il vino siciliano sui mercati internazionali, ciò che è venuto a mancare è il ruolo delle cantine sociali». Così il master of wine Andrea Lonardi, nel suo intervento al Teatro Garibaldi di Modica, durante l’ultima edizione di Sicilia en Primeur 2025 (6-10 maggio). Secondo Lonardi, le cooperative sono «strumenti fondamentali per preservare la coltura e la cultura della vite e del vino». Ma sull’isola non farebbero abbastanza.

Un intervento duro e diretto, che arriva in un momento difficile per il sistema cooperativistico vitivinicolo italiano. Alla crisi di Moncaro, nelle Marche, ha fatto eco – proprio in Sicilia – il tentativo di salvataggio di Cantine Europa da parte di Colomba Bianca, promosso dal presidente Dino Taschetta. Ancora più recente è la sfiducia al Cda di Terre d’Oltrepò, da parte di 107 soci sui 500 totali, che potrebbe portare a ribaltoni clamorosi anche all’interno del Consorzio di Tutela Vini Oltrepò pavese.

SICILIA, SECONDO IL MASTER OF WINE LONARDI LE CANTINE SOCIALI POSSONO FARE DI PIÙ

L’intervento di Lonardi a Sicilia en Primeur è destinato quindi a fare rumore. «Gli interventi pubblici a sostegno dell’industria del vino – ha sottolineato il master of wine – saranno sempre meno. Non si può più basare tutto su questo approccio. Servono programmazione e capacità di sviluppo di piani industriali. Servono piani di consolidamento/aggregazione non solo attraverso progetti di verticalizzazione, ma anche per poter accedere a determinate competenze manageriali. Occorre un dialogo più strategico e strutturato con le famiglie leader del vino siciliano, per definire ruoli complementari dal punto di vista produttivo e commerciale. Il rilancio della cantine sociali è un obbligo per coltivare e trattenere una generazione di nuovi viticoltori necessari per mantenere viva una regione dal punto di vista socio-economico e culturale».

LONARDI MW: «PREZZI DELLE UVE TROPPO BASSI, FUTURO A RISCHIO IN SICILIA»

Lonardi ha posto l’accento sul ruolo della viticoltura nel «preservare e mantenere il paesaggio». «Ma per fare questo – ha evidenziato – oggi i giovani hanno bisogno di essere imprenditori di un progetto sostenibile, che garantisca un reddito idoneo all’impegno ed al rischio. Il reddito non può arrivare da contributi ma dai progetti di valorizzazione della materia prima che le cantine sociali possono e devono sviluppare. Le difficili recenti vendemmie in Sicilia (2023-2024) sono state segnate da malattie e siccità. Con una resa media di 41 q.li/Ha (dati 2023) e prezzi delle uve ben sotto 1 €/kg, il futuro è a rischio. Il fatto che oggi si stiano estirpando senza l’arrivo dei contributi è un importante segno di un tessuto rurale di viticoltori diversi da quelli del passato. Se a ciò aggiungiamo l’aumento dei mezzi di produzione, la carenza di personale e un cambiamento climatico sempre più severo è evidente che i giovani difficilmente potranno restare».

LA RICETTA DI LONARDI MW PER LA SICILIA

Non solo critiche, ma anche soluzioni. Per rendere sostenibile la viticoltura servono Progetti di valorizzazione identitaria: creare valore attraverso l’identità, non inseguendo le mode. La Sicilia ha ancora carte forti: Grillo, Catarratto, Perricone, Nero d’Avola, Frappato, con i relativi territori possono essere esempi di identità e riconoscibilità stilistica. Assistenza tecnica ai viticoltori: come avviene nelle cooperative virtuose serve un servizio in grado di garantire supporto agronomico e nelle strategie di difesa. Modelli viticoli moderni: capaci di adattarsi al cambiamento climatico, alle nuove disponibilità idriche, scegliendo zone, portinnesti, sesti e gestioni adeguate».

Andrea Lonardi ha infine menzionato «l’esempio che deve arrivare dall’ottimo lavoro fatto con il progetto della Fondazione SOStain Sicilia», che è un «attore centrale nella promozione della sostenibilità in Sicilia. Un progetto che merita una maggiore riconoscibilità e rispetto a livello nazionale ed internazionale nei più importanti canali di vendita». Un intervento, quello del primo master of wine italiano a Sicilia en Primeur 2025, preceduto da una premessa schietta: «Ringrazio in modo particolare la presidente di Assovini Mariangela Cambria per aver accettato un intervento non laudativo e promozionale».

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