Marchesini scuote la Valpolicella «Basta autoreferenzialità e personalismi» presidente consorzio vini valpolicella bilancio 2024

Marchesini scuote la Valpolicella: «Basta autoreferenzialità e personalismi»

Blocco degli impianti della Doc Valpolicella fino al 2028. Il presidente: «Situazione attuale impone pragmatismo e capacità di reazione strategica, per mantenere la denominazione in equilibrio e garantire redditività a tutta la filiera della Valpolicella».

«Occorre uscire da logiche autoreferenziali o da personalismi che, in un contesto così mutevole e insidioso, possono minare la crescita di tutta la denominazione, alle prese con una sfida di posizionamento che deve essere salvaguardato con una visione coesa, anche attraverso lungimiranti politiche di contenimento produttivo». Parole dure quelle pronunciate da Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella, a margine dell’assemblea che ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2024 dell’ente di Verona.

Un documento che fotografa la solidità del Consorzio – ricavi per oltre 4 milioni di euro (+6,3% sul 2023), reinvestiti per il 75,5% nelle attività di promozione e posizionamento in Italia e all’estero – e un utile netto di 11.500 euro. Ma la staffilata del numero uno al territorio, con chiari riferimenti alla querelle riaccesasi di recente con le Famiglie Storiche, non può passare inosservata.

«PRAGMATISMO E STRATEGIA PER LA REDDITIVITÀ DI FILIERA»

«Il bilancio 2024 – aggiunge Marchesini – evidenzia in maniera plastica l’impegno del Consorzio sul fronte della promozione in un anno complesso per il vino italiano. E, in particolare, per le denominazioni rossiste. Un’accelerazione che ci ha portato a realizzare circa 70 iniziative e attività complementari, tra eventi in 18 destinazioni internazionali, campagne di incoming sul territorio e una intensa pianificazione promozionale sul mercato domestico». «Lo scenario globale – ha proseguito – ci impone pragmatismo e capacità di reazione strategica per mantenere la denominazione in equilibrio e garantire reddittività a tutta la filiera della Valpolicella». Un tentativo di ricompattare tutta la base sociale, dopo le discutibili dichiarazioni del vicepresidente del Consorzio, Andrea Lonardi, ad Amarone Opera Prima 2025.

BLOCCO DEGLI IMPIANTI DELLA DOC VALPOLICELLA FINO AL 2028

Il tutto in un contesto a luci ed ombre. I soci del Consorzio Valpolicella crescono, con 11 nuove aziende imbottigliatrici e 29 produttori entrate nel 2024, per un totale di circa 107 ettari vitati aggiuntivi. Sul fronte produttivo, il Consiglio di amministrazione ha deliberato il blocco degli impianti della DOC Valpolicella dal 1° agosto 2025 al 31 luglio 2028. L’assemblea ha inoltre dato mandato al presidente di avviare l’iter regionale per la riduzione della resa massima a 10 tonnellate per ettaro per i vini Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone e Recioto, con effetto sulle prossime tre vendemmie.

PROMOZIONE IN 18 MERCATI INTERNAZIONALI

Nel 2024, il Consorzio ha promosso la denominazione in Germania, Lettonia, Cina, Giappone, Vietnam, Danimarca, Singapore, Regno Unito, Lussemburgo, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Azerbaijan, Australia, Polonia, Corea del Sud, Stati Uniti e Serbia. In Italia, le tappe hanno toccato Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Puglia, Veneto e Sicilia, oltre alle iniziative in Valpolicella e Verona. Tra gli eventi principali: Amarone Opera Prima, Amarone in Capitale, Venezia Superiore e The Queen of Taste a Cortina. A livello fieristico, il Consorzio è stato presente a Prowein, Vinitaly, Vinitaly Open Balkan, Vinitaly Chengdu e Vinexpo Asia.

TUTELA “ITALIAN SOUNDING”: AMARONE IL PIÙ COLPITO

Nel 2024, il Consorzio ha gestito 27 contraddittori per la tutela della denominazione, 16 dei quali già risolti positivamente. I principali casi si sono concentrati in Cina e nei Paesi scandinavi, dove le vertenze concluse costituiscono giurisprudenza a favore della tutela del Made in Italy. L’Amarone è stato il vino più imitato, con 20 casi registrati.

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