E’ il risultato di mesi di interrogativi all’interno della Fivi. Le pressioni delle frange più “estremiste” del movimento hanno avuto la meglio. La Federazione, forte dei numeri crescenti in termini di adesioni e visite al Mercato (record assoluto per l’edizione 2017, con 15 mila ingressi), inizia così a guardarsi dentro. Nell’anima. Scremando. Per ritrovare l’identità originaria.
IL CASO
Tra le aziende escluse c’è Pievalta, società agricola a responsabilità limitata del gruppo bresciano Barone Pizzini. Base a Maiolati Spontini, in provincia di Ancona, per la cantina da 120 mila bottiglie l’anno, nel cuore della Doc Castelli di Jesi. Una realtà operante anche nella Grande distribuzione organizzata, con la splendida “etichetta verde” presente sugli scaffali di Esselunga (30-40 mila bottiglie l’anno di volume generato dal canale moderno).
“Da questa mattina – ha spiegato ieri a vinialsuper Alessandro Fenino (nella foto), milanese di nascita trapiantato nelle Marche – siamo stati tagliati fuori dalla Federazione. Di fatto Barone Pizzini non è un grande gruppo, con 50 ettari di vigneto. Mi sembra un po’ un discorso di ‘classe’: la Fivi rischia di diventare un club riservato a pochi eletti. Rientrarci sarebbe facile, cambiando la compagine sociale”.
Ma la ferita per ora è ancora aperta. “Abbiamo sempre creduto nelle numerose battaglie della Federazione – ha evidenziato Fenino – di cui ci siamo sempre fatti portavoce in prima persona. Esigenze e aspettative di aziende come la nostra hanno sempre trovato un porto sicuro nella Fivi, che tuttavia ora ci esclude”.
LE ALTRE MODIFICHE
“D’altro canto – ha proseguito Fenino – i casi in cui si rende necessario l’acquisto di uve sono vari. A Pievalta non arriviamo mai al 30%, ma un po’ l’acquistiamo. Ho in azienda vigne molto vecchie, che producono davvero poco. E per compensare questo gap acquistiamo uve da produttori selezionati e di fiducia. Non ci vedo niente di male, se l’intera filiera è di qualità. Uve che, peraltro, finendo a Pievalta, vengono sottratte agli speculatori e agli imbottigliatori”.
Pievalta era ieri all’esordio al Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi di Piacenza, a quattro anni dall’iscrizione alla Federazione. Forse, quello del 2017, sarà anche l’ultimo per la cantina marchigiana.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.