Dazi Usa vino (e vetro) cosa cambia per Europa, India e Cina

Dazi Usa vino (e vetro): cosa cambia per Europa, India e Cina

Gli Stati Uniti impongono dal 7 agosto tariffe aggiuntive su bottiglie di vino europee e vetro da India e Cina. Previste sanzioni pesanti per chi tenta di aggirare le regole. Colpite soprattutto le aziende di piccole dimensioni e i formati più sensibili al prezzo.

Dal 7 agosto 2025 gli Stati Uniti applicano un nuovo regime di dazi che interessa sia il vino sia il vetro. Per le bottiglie di vino standard provenienti dall’Unione Europea, nei formati da 375 ml, 750 ml e 1 litro, si applica ora una tariffa del 15%. Le spedizioni che rispettano i criteri “on the water” prima di questa data e vengono sdoganate entro il 5 ottobre possono continuare a beneficiare delle tariffe precedenti.

VINO E VETRO NEL MIRINO DEL NUOVO REGIME DI DAZI: LA SCURE USA SU VINO E VETRO

Qualsiasi tentativo di aggirare le regole tramite trasbordi o triangolazioni è soggetto a un dazio punitivo del 40%, oltre a possibili multe e sanzioni. Il nuovo quadro colpisce anche il vetro importato da Paesi extra-Ue. Dal 7 agosto i dazi sul vetro indiano sono saliti al 25% e raggiungeranno il 50% il 27 agosto. Per il vetro cinese è previsto un aumento dal 30% al 54% il 12 agosto. Salvo sviluppi diplomatici. In Canada, nello stesso mese, le tariffe su prodotti legati al fentanyl sono passate dal 25% al 35%, con le merci di origine USMCA (Accordo Stati Uniti-Messico-Canada), che restano esenti.

Secondo fonti in Unione Europea e Nuova Zelanda, le aziende più piccole rischiano di subire i contraccolpi più pesanti. A rischio, in particolare, quelle che operano con formati ridotti e segmenti di mercato sensibili al prezzo. Per importatori e imbottigliatori statunitensi diventa necessario rivedere approvvigionamenti, margini e strategie di posizionamento per assorbire o ridistribuire l’impatto dei nuovi costi.

CONSUMATORI ORIENTATI AL VALORE E OPPORTUNITÀ DI DIFFERENZIAZIONE

Un’analisi di Deloitte mostra che oltre la metà dei consumatori ha cambiato marchio di recente, non per cercare un prezzo più basso, ma per ottenere un valore percepito migliore. Quasi il 40% prevede di concedersi nei prossimi mesi un acquisto “piccolo ma significativo”. Questo dato mantiene viva la domanda per vini e distillati premium. A condizione che sappiano giustificare la spesa con qualità, packaging curato e una narrazione efficace. In un contesto di rincari e maggiore complessità negli scambi internazionali, per i produttori di vino e i fornitori di vetro la sfida è differenziarsi.

Qualità, attenzione ai dettagli e capacità di comunicare il prodotto in modo autentico. Ecco le leve decisive per mantenere competitività e attrarre consumatori disposti a investire in un’esperienza superiore, anche in presenza di tariffe più elevate. In questo scenario, il valore percepito dal cliente diventa un fattore centrale. E la capacità di un’azienda di adattarsi rapidamente a cambiamenti di mercato, come quelli imposti dai nuovi dazi, può determinare la sua permanenza o meno in segmenti ad alta marginalità.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!