Le tariffs al 30% annunciate da Trump a partire dal 1° agosto mettono sotto pressione l’export di vino italiano. Secondo l’esportatore (fatturato 2024 di oltre 112 milioni di euro), quella veneto-friulana è la denominazione più esposta. Seguono Pinot grigio, Chianti, Brunello e Barolo. Ecco la Top 10 dei vini a rischio. L’appello: «Necessarie strategie di adattamento».
«Con il possibile inasprimento dei dazi americani nei confronti dei prodotti europei, si apre un nuovo capitolo per il vino italiano negli Stati Uniti. Nessun allarmismo, ma è lecito ipotizzare scenari in cui alcune denominazioni – per posizionamento, volumi o presenza strategica sul mercato statunitense – potrebbero risultare più esposte di altre». Così Edoardo Freddi, esportatore e fondatore della Edoardo Freddi International, commenta l’ipotesi dei dazi al 30% annunciati da Donald Trump a partire dal 1° agosto.
NON SOLO PROSECCO: CON I DAZI DI TRUMP A RISCHIO ANCHE I ROSSI, DAL CHIANTI AL BAROLO
Secondo i dati raccolti dall’“Osservatorio Edoardo Freddi International”, che monitora le opinioni di produttori, importatori, distributori e wine lovers in Italia e nel mondo, i vini italiani più a rischio negli Stati Uniti sarebbero quelli più esportati e riconoscibili.
«Secondo le nostre stime – precisa Edoardo Freddi – tra i vini potenzialmente più a rischio troviamo alcune delle eccellenze simbolo del nostro export. Al primo posto come coefficiente di rischio troviamo il Prosecco (secondo il 46% dei pareri), seguito dal Pinot Grigio (40%). Terzo il Chianti (36% delle opinioni), quasi a pari merito con il Chianti Classico (35%). Quinto troviamo il Brunello di Montalcino (31%), poi Barolo (28%) e Barbaresco (26%). Ottava piazza per l’Amarone (22%). Nono, secondo il 19% degli intervistati, il Montepulciano d’Abruzzo. Chiude decimo il Nero d’Avola, secondo il 16% dei pareri».
UN’OSSATURA DELL’EXPORT ITALIANO NEGLI USA
«Si tratta – continua Edoardo Freddi – di vini che, per successo commerciale, riconoscibilità e volumi esportati, rappresentano un’ossatura importante del vino italiano negli Usa. Un cambiamento nei costi doganali potrebbe influire sulle dinamiche di prezzo e competitività sullo scaffale». Il timore è che i dazi rendano meno competitivi i vini italiani rispetto a quelli di altri Paesi non soggetti a tariffe aggiuntive. Modificando, così, le dinamiche di mercato.
FREDDI: «SERVE UNA RIFLESSIONE STRATEGICA»
Accanto al rischio immediato, Freddi evidenzia la necessità per l’intero comparto vitivinicolo italiano di reagire con una strategia lungimirante. «Allo stesso tempo, questa fase invita tutto il settore a riflettere su nuove strategie: diversificazione dei mercati, rafforzamento del valore percepito, investimenti in branding e storytelling per consolidare il legame con il consumatore americano. Il vino italiano, già abituato a navigare scenari globali complessi, ha gli strumenti per affrontare anche questa sfida. Ma restare vigili è fondamentale».
IL RUOLO DI EDOARDO FREDDI INTERNATIONAL
Edoardo Freddi International è la prima azienda italiana di export management del settore vino. Un vero e proprio “acceleratore di business” per le cantine che intendono avere un ruolo da protagoniste nei mercati internazionali. Con sede a Castiglione delle Stiviere (MN), dove è stata fondata nel 2012 da Edoardo Freddi, l’azienda individua effettive opportunità, supporta le realtà vinicole nello studio e nella definizione di modelli commerciali e nell’identificazione dei giusti partner sui mercati esteri.
La sua mission è mettere in contatto i produttori con i migliori importatori e distributori esteri per creare un network internazionale capace di sviluppare e incrementare il business legato al mondo del vino. Rappresenta le più importanti cantine italiane (ad oggi 62), agendo come un vero e proprio “ambassador” del meglio del mondo vitivinicolo del Bel Paese. Il fatturato gestito 2024 ha superato 112 milioni di euro (+8,2% rispetto al 2023), con oltre 30 milioni di bottiglie commercializzate soprattutto nei mercati Usa, Germania, Svizzera, Danimarca, Singapore, Giappone e Vietnam.
Dazi Usa, Edoardo Freddi: «Stangata a Prosecco, Barolo e Brunello». https://www.edoardofreddi.com/.