In corso un «approfondimento sullo stato della Società Cooperativa e della Spa» da parte di Regione Lombardia. Che, nel frattempo, con l’assessore Alessandro Beduschi, comunica di non aver «proceduto alla ratifica delle nomine relative alle nuove cariche» del Cda. Sono gli effetti di una procedura di sovraindebitamento? L’obiettivo pare essere quello di tutelare i creditori, tra cui il colosso Mack & Schuhle Italia, gravemente attaccato dal Cda uscente.
Nuovo colpo di scena a Terre d’Oltrepò, congelata l’attività del nuovo Consiglio di Amministrazione guidato da Mattia Affini (Scapa) e Filippo Nevelli (Spa). Attraverso una concisa nota stampa, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia Alessandro Beduschi, comunica di non aver «proceduto alla ratifica delle nomine relative alle nuove cariche» del Cda.
«Si è riunito oggi – si legge nella nota di Beduschi – il Consiglio di Amministrazione della cantina Terre d’Oltrepò per un approfondimento sullo stato della Società Cooperativa e della SPA, alla luce dell’operato della precedente governance. Non si è pertanto proceduto alla ratifica delle nomine relative alle nuove cariche. È stata altresì decisa la convocazione di un nuovo CDA per la giornata di venerdì 18 luglio».
TERRE D’OLTREPÒ VERSO LA PROCEDURA DI SOVRAINDEBITAMENTO?
Secondo indiscrezioni, potrebbe trattarsi degli effetti di una procedura di sovraindebitamento. Uno strumento giuridico previsto dall’ordinamento italiano per consentire a soggetti non fallibili – come persone fisiche, piccoli imprenditori, professionisti, imprese agricole, start-up innovative e società sotto soglia – di ristrutturare o estinguere i propri debiti in modo controllato.
Una volta aperta, la procedura di sovraindebitamento incide in modo diretto sui poteri del consiglio di amministrazione delle società escluse dal fallimento ordinario. Il tribunale, con l’ammissione alla procedura, determina la sospensione automatica di tutte le azioni esecutive dei creditori. Da quel momento, il Cda conserva formalmente la propria funzione, ma perde la piena autonomia. Soprattutto in relazione agli atti di gestione straordinaria, che diventano inefficaci se non autorizzati dagli organi della procedura.
POCHI EURO SUL CONTO DELLA COOPERATIVA: PAGATI DIPENDENTI E VECCHI CREDITORI?
L’intero processo è sottoposto alla vigilanza di un commissario giudiziale o di un gestore nominato dall’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), con il compito di monitorare le decisioni del CdA, riferire al giudice e indirizzare l’azione societaria. L’obiettivo è tutelare i creditori – e tra quelli di Terre d’Oltrepò c’è anche il colosso Mack & Schuhle Italia, gravemente attaccato dal cda uscente, prima di rassegnare le dimissioni volontarie – garantire trasparenza e impedire scelte che possano compromettere ulteriormente il patrimonio dell’azienda.
Ulteriori indiscrezioni raccolte da Winemag, raccontano di una mattinata movimentata a Broni. Nelle casse della Scapa, dunque della cooperativa, sarebbero rimasti solo 12 euro. Dopo aver spostato i fondi dalla Scapa alla Spa e aver pagato tutti i dipendenti e alcuni vecchi creditori, oltre allo stipendio del Ceo Umberto Callegari, la vecchia gestione avrebbe dato avvio alla procedura di sovraindebitamento di Terre d’Oltrepò. La scoperta sarebbe stata fatta dai due nuovi consigli di amministrazione, votati solamente l’11 luglio scorso. Neppure una settimana e già le prime grane da risolvere per Regione Lombardia e per le associazioni di categoria che hanno preso in mano la più importante cooperativa vitivinicola dell’Oltrepò pavese.
Clamoroso Terre d’Oltrepò: 12 euro nelle casse della cooperativa? https://terredoltrepo.it/. https://www.consiglio.regione.lombardia.it/wps/portal/crl/home/istituzione/I-Consiglieri/elenco-consiglieri/Dettaglio-consigliere/consiglieri-xii-legislatura-nuovi-elettti/con-beduschi-alessandro/con-beduschi-alessandro.






