Falso Zibibbo di Pantelleria: scoperta frode internazionale

IN BREVE
  • I Carabinieri hanno scoperto una frode internazionale legata alla commercializzazione di vino con falsa denominazione ‘Zibibbo di Pantelleria’.
  • Sono stati sequestrati 5 mila litri di vino e denunciato il titolare di una società tedesca per frode in commercio.
  • La società tedesca ha commercializzato almeno 30 mila bottiglie di vino non certificato dal 2019, guadagnando oltre 800 mila euro.
  • Le etichette apposte erano arbitrarie, poiché la società non era autorizzata alla produzione di vini a denominazione di origine protetta.
  • L’operazione sottolinea l’impegno delle istituzioni nella tutela delle produzioni italiane e del Made in Italy.

I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Roma e Messina, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Marsala, hanno scoperto una frode internazionale legata alla commercializzazione di vino con falsa denominazione «Zibibbo di Pantelleria». L’operazione ha portato al sequestro di 5 mila litri di prodotto e alla denuncia del titolare di una società tedesca, accusato di frode in commercio.

LE INDAGINI

Le verifiche rientrano nel quadro delle azioni operative concordate dalla Cabina di Regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare, organismo che coordina le attività ispettive dei diversi enti sotto l’egida del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

Il monitoraggio dei siti web e dei social network ha consentito di individuare la società con sede in Germania, attiva nel commercio di vini, che immetteva sul mercato bottiglie etichettate come «Zibibbo di Pantelleria». Il prodotto veniva venduto in Italia, in altri Paesi dell’Unione Europea e anche in mercati extra Ue come Canada, Stati Uniti, Giappone e Taiwan.

Falso Zibibbo di Pantelleria scoperta frode internazionale
IL SEQUESTRO A PANTELLERIA

Le indagini hanno portato all’individuazione di un deposito a Pantelleria, dove sono stati sequestrati 5 mila litri di vino: 3.500 in fase di trasformazione e 1.500 già imbottigliati ed etichettati come «Zibibbo di Pantelleria» e «Terre Siciliane Igt». La società non era in alcun modo autorizzata alla produzione e commercializzazione di vini a denominazione di origine protetta.

Il disciplinare dello Zibibbo di Pantelleria Dop, infatti, prevede regole precise e un regime autorizzativo sottoposto a controlli serrati. Gli accertamenti hanno dimostrato che le etichette apposte erano del tutto arbitrarie.

FRODE DAL 2019

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, dal 2019 la società avrebbe commercializzato almeno 30 mila bottiglie di vino comune non certificato, ottenendo un guadagno stimato in oltre 800 mila euro. Il prodotto sequestrato, privo di qualsiasi tracciabilità, è stato distrutto come previsto dalla normativa. Il titolare della società è stato denunciato alla Procura di Marsala per frode in commercio aggravata.

TUTELA DEL MADE IN ITALY

L’operazione conferma l’efficacia dei controlli a difesa delle produzioni italiane. Le istituzioni ribadiscono l’impegno nella salvaguardia delle denominazioni di origine, considerate strumenti fondamentali per garantire qualità, autenticità e tutela del Made in Italy sui mercati internazionali.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!