Si chiama “Ice” ed il nome dice tutto. I caratteri cubitali, “BERE FREDDA“, rendono ancor più chiaro il concetto. Il nome completo è Grappa Grandi Cru Prosecco “Ice”. È la proposta estiva della nota distilleria trevigiana Castagner. Un tassello in più nella proposta della grappa per l’estate, divenuta ormai un must.
Bello, accattivante e funzionale il packaging. Rivestita di un cappottino termico (una vera e propria muta in neoprene blu oltremare in grado di mantenere la temperatura di servizio per alcune ore anche fuori dal frigorifero) con le scritte argentate risulta inconfondibile e con un look vagamente marinaresco.
Dentro, un prodotto che è una novità per casa Castagner ed in generale un’etichetta che sviluppa un’idea particolare nel mondo degli Spirit: quella del servizio a freddo. Se escludiamo infatti i liquori in stile limoncello o gli amari da bere “frozen”, che però sono prodotti per infusione e non per distillazione, ben pochi immaginano di servire “da frigo” un distillato che non sia una vodka commerciale aromatizzata. Forse qualcuno conosce Whisky De Table di Compass Box, ma non si va molto oltre.
GRANDI CRU PROSECCO ICE
Ecco quindi l’idea di Castagner di un prodotto bello, facile, profumato che possa regalarci il piacere di uno spirit anche quando le temperature si fanno proibitive. Prodotta con vinacce di Glera (il vitigno del Prosecco) private di vinaccioli e pedicello per evitare le note “verdi”, distillate con metodo continuo, a colonna, per una maggiore pulizia degli aromi. Pensata per il fine pasto viene proposta come grappa da dessert, per macedonia o gelati alla frutta.
LA DEGUSTAZIONE
Che sia Grappa non ci piove, che sia Glera neanche. Limpida e trasparente, l’effetto “frozen” si avverte già al naso dove, se correttamente servita fredda, manca la nota pungente tipica della grappa, pur mantenendo il caratteristico profumo di vinaccia. Aromi freschi di fiori e di frutta tipici del prosecco; fiori bianchi e frutta bianca, pesca e pera in prevalenza.
Delicata al palato, avvolgente ma non “pastosa”, risulta armonica lasciando la bocca piacevolmente profumata durante la sua persistenza, non lunghissima ma ben sostenuta dalle note fruttate che si fanno più piacevolmente evidenti nel retro olfattivo.
Noi di Winemag, curiosi ed un po’ “San Tommaso”, abbiamo voluto fare la controprova ed assaggiarla a temperatura ambiente. Risultato? Tutto un altro prodotto. Più spigolosa già al naso, dove evidenzia una alcolicità che sembra ben superiore dei suoi 37,5% e che risulta mal integrata durante il sorso. Note floreali non pervenute e la parte fruttata che cede il passo ad una pseudo dolcezza, quasi stucchevole. Scomposta.
Qui la riprova di come questa grappa sia stata studiata e prodotta pensando specificatamente per essere bevuta (ed apprezzata) intono ai 5°. Con l’abbassarsi della temperatura infatti il prodotto guadagna la sua armonia, interagendo in modo preciso e pulito coi nostri sensi, anch’essi condizionati dal fresco. Buona l’idea e buona l’esecuzione, in definitiva. Non resta che godersela col prossimo dessert. Magari in piacevole compagnia.
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