“Distillazione e vendemmia verde – spiega Eugenio Rosi a WineMag.it – sono tematiche attuali, ma lontanissime dalla nostra realtà. Noi, piuttosto, attendiamo il ritorno dei turisti e di vedere i ristoranti di nuovo pieni”.
Il cartello stradale è appeso a un palo del nuovo vigneto di Rosi, in frazione Anghebeni del comune di Vallarsa, in provincia di Trento. Il vento freddo proveniente delle Dolomiti sferza le viti di Pinot Bianco, a 650 metri sul livello del mare.
“Questo è il primo anno in cui vediamo qualche grappolo”, chiosa Eugenio Rosi. L’impianto risale infatti al 2016. Una volta produttivo, entrerà a far parte dell’uvaggio del vino bianco “Anisos“, assieme a Nosiola e Chardonnay.
“Ho trovato il cartello col limite dei 50 Km/h due anni fa – spiega il vignaiolo trentino – ma solo nei giorni scorsi ho pensato di aggiungerci la scritta ‘quintali di uva per ettaro‘. Ho sentito che in molti territori si sta discutendo dell’abbassamento delle rese, soprattutto a causa del Covid-19, non ultimo in Alto Adige”.
Buone notizie, soprattutto se queste operazioni si tramuteranno nella produzione di vini di maggiore qualità. Non bisogna però dimenticare che qualcuno ha sempre lavorato in questo modo, con le rese basse”.
“Quello che spero – sottolinea Rosi – è che la gente si ricordi di noi vignaioli, dei vini che produciamo. E capisca dove risiede il vero rapporto qualità prezzo, ovvero nella qualità assicurata negli anni, anche grazie a rese basse in vigneto, venduta a un prezzo onesto”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.