Il vino in Moldavia: urban wineries e vignaioli nel futuro del Paese

Viaggio nella Cenerentola dell’Est Europa dove, nel giro di un decennio, il numero di boutique winery è passato da cinque a oltre settanta. Merito del lavoro dell’Uniunea Micilor Producători de Vinuri, l’Associazione dei piccoli produttori di vino della Moldova, fondata nel 2010. Ecco come un Paese noto per le sue cantine industriali post-sovietiche sta emergendo nel panorama internazionale dei vini di qualità, attraverso micro realtà da pochi ettari che sanno fare rete. Trenta vini artigianali di 10 cantine moldave da non perdere.

PUNTI CHIAVE
  • Atu Uban Winery rappresenta la prima urban winery della Moldavia, simbolo di un nuovo mondo nel settore del vino moldavo.
  • Le urban wineries promuovono la viticoltura sostenibile e la valorizzazione delle varietà autoctone, come il Codrinschii.
  • Negli ultimi anni, il numero di boutique winery è aumentato da cinque a oltre settanta, migliorando la qualità e l’identità del vino moldavo.
  • Il vino in Moldavia ha vissuto una trasformazione significativa, favorendo collegamenti più forti con l’Unione Europea e l’adozione di pratiche moderne.
  • Il settore vitivinicolo offre ora esperienze di turismo del vino e sta diventando una vera destinazione vinicola, con molti vini premiati a livello internazionale.
  • I migliori vini moldavi prodotti da piccole cantine artigianali

Ci si arriva percorrendo una breve strada sterrata, appena fuori dalla trafficata direttrice che collega l’aeroporto alla capitale Chișinău. Giusto il tempo di farsi timbrare il passaporto, recuperare la valigia, salire in auto. E puff. A 5 chilometri dal viavai degli aerei, nel quartiere Botanica, ecco la tana del Bianconiglio. Ci si sente un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie a solcare l’ingresso di Atu Uban Winery. Solo una delle cantine urbane che, insieme ai piccoli vignaioli artigianali, sta cambiando il profilo e gli equilibri “geopolitici” del vino in Moldavia.

ATU URBAN WINERY E MINIS TERRIOS URBAN WINERY A CHIȘINĂU

La facciata della cantina pare una cartolina gigante. Victor Vutcărău, il fondatore, insieme alla moglie Vlada Balica, non ha né fretta, né abiti eleganti, vittoriani. Anzi. Trasmette serenità e dà il benvenuto con una calorosa stretta di mano. Preceduta dal sorriso di chi sa d’aver scritto la storia. E di aver ancora la penna in mano, per tracciare i nuovi capitoli del settore. Già perché Atu, dal 2016, non è solo la prima urban winery della Moldavia. È il simbolo del passaggio simbolico verso un nuovo mondo. Verso una nuova dimensione dei vini moldavi. Un po’ come il viaggio nell’inconscio di Alice, nell’immaginario di Lewis Carroll.

Piccole cantine tra i palazzi. Questo sono le urban wineries, allestite in edifici recuperati e riadattati alla produzione di vini di qualità. Nulla di maestoso. Niente chateau, spettacolari barricaie o sale degustazione con vista sull’infinito. Si punta tutto (e solo) sull’efficienza. Lo sanno bene anche Dan e Diana Prisacaru di Minis Terrios Urban Winery. Nel cuore di Chișinău, in zona Otovasca, la coppia sta allestendo dal 2019 – pezzo dopo pezzo, come una scatola di Lego – la propria cantina urbana, dopo gli studi tra Francia e Inghilterra. Per certi versi, un secondo nido d’amore. «Ammira le cose che sembrano impossibili», è lo slogan che compare sulle poche migliaia di bottiglie prodotte. Tant’è.

Le regioni vinicole della Moldavia
DOVE VA L’INDUSTRIA DEL VINO IN MOLDAVIA

È la materializzazione di un pensiero inverso, quello su cui si gioca il presente e il futuro del vino moldavo. Viticoltura ed enologia in stile Matrix. Ma senza Neo, Trinity o Morpheus. La rivoluzione cyberpunk si gioca nel ribaltamento della realtà precostituita, statutaria sino all’inizio degli anni Novanta. Non servono più centinaia di ettari da vinificare in tutta fretta per Mosca, per la Russia, per l’Unione sovietica. La formula – anzi la filosofia, o ancor meglio la politica – delle urban wineries è minimalista. Pochi ettari, poche bottiglie. Tanta cura della materia prima. Produzione sartoriale. E valorizzazione degli autoctoni. Come lo sconosciuto e interessantissimo Codrinschii – varietà ottenuta dall’incrocio di Rară Neagră e Cabernet Sauvignon – fiore all’occhiello di Atu Urban Winery.

Pare una storia impossibile, di fatto, quella dei vignaioli che stanno cambiando le sorti del vino in Moldavia. Del resto, il Paese si trova in una fase di trasformazione segnata da forti contraddizioni. L’economia cresce in modo disomogeneo, rallentata da instabilità politica, pandemia e dagli effetti della guerra in Ucraina. L’economia dipende in larga parte dalle rimesse degli emigrati, che rappresentano tra il 15% e il 20% del PIL. Il settore agricolo, compreso quello vitivinicolo, rimane centrale. Ma soffre per produttività bassa e tecnologie non sempre all’avanguardia.

L’EUROPA COME MODELLO. E L’OIV SBARCA IN MOLDOVA

Negli ultimi anni, la leadership europeista della presidente Maia Sandu ha avviato un percorso di riforme interne e un rafforzamento dei legami con l’Unione Europea. L’Accordo di Associazione con l’UE, in vigore dal 2016, ha favorito l’aumento degli scambi commerciali. Mentre la candidatura ufficiale all’ingresso nell’Unione, ottenuta nel 2022, rappresenta un obiettivo politico ed economico di rilievo.

A pesare, però, sono il calo demografico e uno dei tassi di emigrazione più alti in Europa, con conseguenze rilevanti sul mercato del lavoro e sulla sostenibilità sociale. Come se non bastasse, la guerra in Ucraina ha acuito le tensioni interne, soprattutto in Transnistria. Ma ha anche accelerato l’allineamento del Paese con l’Occidente. Spingendo verso una modernizzazione che coinvolge anche il settore vitivinicolo, culminata nella scelta dell’Oiv, l’Organizzazione mondiale della Vigna e del Vino, di organizzare a Chișinău il proprio congresso ed assemblea generale 2025, dal 16 al 20 giugno scorso.

Diana Lazar Moldova Wine Industry Director e Senior Wine & Tourism Expert moldava
DIANA LAZAR: «COSÌ LA MOLDAVIA HA FATTO SPAZIO VIGNAIOLI E VINI ARTIGIANALI»

«La Moldavia – spiega a Winemag Diana Lazar, Wine Industry Director e Senior Wine & Tourism Expert moldava (nella foto, sopra) – vanta una tradizione vitivinicola millenaria. Ma fino a poco tempo fa mancava una vera e propria cultura dei piccoli viticoltori. Un’assenza che affonda le sue radici nel modello dell’epoca sovietica, che privilegiava il volume rispetto alla qualità. Quando, tra il 2006 e il 2010, l’embargo russo ha colpito in modo così drammatico la nostra industria vinicola, si è sentita l’urgenza di ripensare il suo futuro. Di ritorno da un Wine Master a Bordeaux, ho lavorato con i leader del settore e con gli appassionati per redigere un “White Paper” che gettasse le basi per la revisione della legislazione vinicola moldava, armonizzandola con gli standard dell’Unione Europea per consentire finalmente la produzione artigianale».

La nascita di questa nuova generazione di vini d’autore non è stata casuale. «Attraverso programmi di sostegno accuratamente progettati e attuati – continua Lazar – abbiamo “coltivato” questi viticoltori emergenti, aiutando i produttori di garage wine a evolversi. Come? Attraverso il miglioramento della qualità, del loro marchio e del marketing. Ci siamo concentrati sul ritorno in patria di enologi moldavi di talento, con esperienza internazionale, rivitalizzando il settore dall’interno».

LA MATRIX DEL VINO IN MOLDAVIA: DA 5 A 70 BOUTIQUE WINERY IN 10 ANNI

Diana Lazar riferisce che, in un solo decennio, il numero di boutique winery è passato da cinque a oltre settanta. Questi produttori hanno ora una propria associazione, un marchio con l’etichetta “vino d’autore”, festival dedicati e programmi di esportazione. Hanno fatto rivivere le varietà di uve locali, innovato con nuovi blend e sono diventati la punta di diamante dell’offerta vinicola moldava. Il sostegno ha anche aiutato a migliorare le attrezzature, ad adattare i vigneti alle realtà climatiche e a costruire marchi forti, con oltre un terzo che ora offre esperienze di turismo del vino».

Una trasformazione che ha sostenuto i sogni di imprese divenute redditizie. «Il successo di questo modello – evidenzia ancora Diana Lazar – ha favorito lo sviluppo di una nuova generazione di viticoltori appassionati. Le boutique winery della Moldavia sono diventate il cuore autentico della sua identità vinicola, vincendo centinaia di medaglie internazionali ed elevando la reputazione del Paese da un passato ricco di tradizioni a un’immagine credibile e moderna, anche come vera destinazione vinicola». Ne è una riprova la nascita di “guest house” sparse per tutte le regioni vinicole, con Casa Rândunicii della famiglia Buzilă a fare da apripista, nel villaggio di Trebujeni.

PICCOLE CANTINE DA NON PERDERE IN MOLDAVIA: L’ASSOCIAZIONE DEI PICCOLI PRODUTTORI
Elena Tomescu, direttrice della Uniunea Micilor Producători de Vinuri Dionysos, Associazione piccoli produttori moldavi

Ma quali sono, dunque, le cantine da non perdere in Moldavia? La lista, senza considerare produttori di caratura industriale come Purcari, Cricova, Radacini e Asconi, che hanno consentito al Paese di farsi conoscere oltreconfine, inizia ad essere corposa. Le realtà più piccole fanno tutte parte dell’Uniunea Micilor Producători de Vinuri Dionysos, l’Associazione dei piccoli produttori moldavi, presieduta da Arcadie Foșnea in collaborazione con la direttrice Elena Tomescu (nella foto, sopra).

Si tratta di una sorta di Federazione vignaioli indipendenti, sul modello francese – poi divenuto anche italiano – dei Vigneron Indépendant. «Sotto l’egida del brand “Vin de autor“, “Vini d’autore” – spiega Elena Tomescu a Winemag – la nostra missione è «creare un ecosistema sostenibile che favorisca l’istituzionalizzazione, la competitività e la sostenibilità dei piccoli produttori di vino. Offrendo loro supporto legislativo, organizzativo e promozionale, sia a livello nazionale che internazionale».

Da “garagista” a vero e proprio brand del vino artigianale moldavo. La storia di Ilie Gogu racchiude quella di altre decine di vignaioli della Moldavia, che hanno saputo trasformare in realtà di successo la propria voglia di produrre vini di territorio. Siamo a Căușeni, nella regione vinicola Ștefan Vodă. Ogni fase del processo produttivo, dalla vigna all’imbottigliamento, è seguita direttamente da Ilie Gogu. Rigore tecnico, moderno, e valorizzazione del terroir locale definiscono la cifra stilistica di questa piccola cantina di 10 ettari. Nel parco vigneti, uno spettacolare “cru” con piante di Saperavi di oltre 60 anni di età.

TRE VINI DI GOGU WINERY DA DA NON PERDERE

  • Metafora Alta 2018 (Cabernet Sauvignon, Saperavi e Feteasca Neagră)
  • Metafora Orange 2023 (Viorica e Riton, varietà ottenuta dall’incrocio tra Villard Blanc e Gewürztraminer)
  • Sauvignon Blanc 2024

Tel. +373 79 825 409
Email ilie.gogu@yahoo.com

Siamo sulle colline di Măgurii, terroir di gran pregio e “casa” di Crama Mircești, la cantina che vanta le vigne più in altitudine della Moldova. Non si parla di montagna: si va dai 270 ai 240 metri sul livello del mare. Ma l’escursione termica tra il giorno e la notte, unita alla particolare conformazione dei suoli, conferisce un carattere unico alle uve.

Il vero elemento che rende speciali i vini di questa cantina è il vignaiolo, e patron, Arcadie Foșnea. Lo stile è piuttosto tradizionale, con lunghe attese della perfetta maturità fenolica – in diversi casi si va anche oltre – abbinate a macerazioni prolungate in cantina. I vini di Crama Mircești, pur estrattivi e pieni, nonché con gradazioni alcoliche importanti, conservano grande eleganza e finezza.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Riesling 2023 “Bardul din Mircești”
  • Orange wine 2023 “Bardul din Mircești”
  • Fetească Neagră e Saperavi 2022

Tel. +373 69 174 419
Email: crama.mircesti@gmail.com

Te Wā – ovvero “Il tempo lo dirà” in maori – è il frutto della visione di Ela Petrașcu e della sua socia, grandi appassionate di vino. Nel calice i capolavori dell’enologo giramondo Vadim Mihailov, che dopo diverse esperienze internazionali in Napa Valley e Nuova Zelanda, ha scelto la sua Moldova per interpretare in maniera unica ed autentica il terroir della regione vinicola di Ștefan Vodă.

La formula è semplice: edizioni limitate che sappiano leggere suoli e varietali di micro parcelle, tra cui alcune vecchie vigne, come nel caso del Sauvignon Blanc. La cantina non si limita alla produzione. Te Wā ha aperto anche Via Wine Bar, un fornitissimo wine bar-enoteca in Strada Alexandru Hajdeu 122/1, a Chișinău. Qui è possibile trovare i vini dell’azienda, così come una preziosa selezione di vini moldavi curata da Dana Rotaru.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Codrinschii 2022
  • Fetească Neagră 2022-2023 (multivintage)
  • Sauvingon Blanc 2022 – Old vines

Tel. +373 68 626 666
Email: info@tewawines.co

4. Unicorn Estate, Saca – Straseni

Unicorn Estate è la cantina fondata nel 2014 da Sergiu Galushka e Ion Sirbulet a Saca, nel comune di Strășeni, al centro della Moldova. È una boutique winery nata con l’obiettivo di produrre vini di qualità che riflettano il carattere del suolo e del clima locale. L’azienda possiede vigneti in due aree distinte: 10 ettari nel centro del Paese, dove si coltivano varietà a bacca bianca, e 5 ettari a sud, nella zona vitivinicola di Purcari, nel villaggio di Olănești, sulla Valea Sinodrei, vocata per le uve rosse grazie al suolo sabbioso e ricco di minerali e all’influenza del fiume Nistru.

L’anima dell’azienda è l’enologo Sergiu Galușca che, dopo gli studi in Francia e l’esperienza in Napa Valley, ha scelto di tornare in Moldova per avviare un progetto fondato sulla valorizzazione del territorio. Anche in questo caso, vini a bassissimo intervento enologico.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Pinot Noir 2016 “Equilibrium”
  • Chardonnay 2021 “Equilibrium”
  • Pinot Noir Late Harvest “Equilibrium”

Tel. +373 76 000 062
Email: s.galusca@gmail.com

Passo dopo passo, giorno dopo giorno, dal 2021, il giovane enologo e direttore Valerian Scutelnic ha modellato questa piccola cantina, investimento vitivinicolo del colosso agroindustriale Pfanner, in un gioiello. La supervisione è di Wilfried Pfanner, a sua volta enologo e proprietario di questa imperdibile boutique winery moldava, di recente affiancato anche dal fratello Johannes.

Il nome prende ispirazione dal fiume Prut, che scorre a 200 metri dalla cantina, al confine tra Moldova e Romania. La fondazione risale al 2018, con 12 ettari di vigna in una delle aree più a nord del Paese, nella parte settentrionale della regione di Ungheni. Grande spazio alle varietà a bacca bianca, tra cui spicca il Riesling italico.

Domaine La Prut, Gherman Valerian Scutelnic Il vino in Moldavia urban wineries e vignaioli nel futuro del Paese Wilfried Pfanner Johannes Pfanner

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Cuvée Symphonie 2024 (Fetească Regală, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio, Riesling italico)
  • Fetească Neagră rosé 2024
  • Cuvée Prestige 2023 – Private collection (Fetească Neagră, Saperavi, Cabernet Sauvignon)

Tel. +373 694 84 577
Email: info@domainelaprut.md

Vinum Estate è la cantina della famiglia Uzhakov. Siamo a Sociteni, nel cuore della Moldova. Il marchio, giovane ma con radici antiche, affonda le sue radici nel 1806, quando gli antenati della famiglia si trasferirono dal nord-est della Bulgaria al sud della Bessarabia, a Cioc Maidan. Da allora, nove generazioni si sono dedicate alla coltivazione della vite e alla produzione di vino, trasmettendo il sapere da padre in figlio. Dal 1996, anno della svolta, al timone c’è Vladlen Uzhakov.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Fetească Regală 2019
  • Fetească Neagră 2021 “Selection Vladlen Uzhakov”
  • Brut Nature 2022 (metodo classico Vsq 18 mesi, Chardonnay e Fetească Regală)

Tel. +373 79 988 222
Mail: info@vinum.md

Crama Ulinici nasce nel 2020 per volontà di Nicu Ulinici, cresciuto tra i vigneti gestiti dal padre. Solo cinque ettari di vigne a Valea‑Trestieni, nel distretto di Nisporeni. Dopo una lunga esperienza imprenditoriale nel settore della lavanda – omaggiata anche nel logo della cantina – il progetto ha preso forma ed è in rampa di lancio.

Le varietà coltivate includono Sauvignon Blanc, Muscat Ottonel, Bianca, Cabernet Sauvignon, Merlot e Saperavi. I grappoli sono raccolti a mano in cassette da 10 chilogrammi, direttamente dalla famiglia Ulinici e dagli abitanti del villaggio. In cantina, le uve sono lavorate con attrezzature moderne. Oltre ad aumentare di anno in anno la produzione e la distribuzione, Nicu Ulinici sogna di realizzare un agriturismo tra i vigneti, per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva nella campagna moldava.

DUE VINI DA DA NON PERDERE

  • Fetească Neagră 2023
  • Bianca 2024

Tel. +373 68 222 271
Email: ulinici_nicu@yahoo.com

Equinox è il marchio creato da Constantin Stratan. Il progetto parte nel 2002 con un ettaro di Cabernet Sauvignon e negli anni si espande fino a 5 ettari di vigne nei dintorni di Olănești, nella regione Purcari, lungo la valle del Nistru. Agricoltura biologica abbinata a tecniche biodinamiche hanno consentito alla cantina di ottenere la certificazione di sostenibilità già dal 2013, prima realtà in Moldova ad applicarla integralmente (anche) al processo di vinificazione.

DUE VINI DI EQUINOX WINERY DA DA NON PERDERE

  • Orange 2023 “5 elemente” (Chardonnay, Pinot Grigio, Fetească Alba, Băbească Neagră, Fetească Regală)
  • Luchineasa 2023 (Fetească Neagră, Rară Neagră)

Tel. +373 69 500 505
Email: costistratan@gmail.com

Dal vivaio Elvitis-Com, uno dei più importanti e forniti della Moldavia, alla fondazione di una cantina urbana, il passo è stato breve per Victor Vutcărău e per la moglie Vlada Balica. La sede produttiva, con sala deguastazione pronta ad accogliere gli ospiti, si trova a pochi minuti dall’aeroporto internazionale di Chișinău. Atu è un marchio nato nel 2016 con l’obiettivo di portare una nuova visione nel panorama vinicolo moldavo, con la prima urban winery del Paese.

Dalla vendemmia fino all’etichettatura delle bottiglie, tutto avviene in maniera manuale ed artigianale. Tra le varietà, il giusto mix tra internazionali e vitigni autoctoni della Moldavia. Come il Codrinschii, che merita davvero di essere scoperto. Produzione di 40-50 mila bottiglie annue, grazie a 17 ettari di proprietà.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • “O scrisoare pierduta” 2020 (Codrinschii)
  • “Revedere” 2019 (Codrinschii e Saperavi)
  • “Nunta in cer” 2023 (Floricica, Viorica, Sauvignon Blanc)

Tel. 0 (69) 222237
Email: atuwinery@gmail.com

Minis Terrios è una piccola cantina famigliare fondata nel 2013 a Chișinău da Dan e Diana Prisăcaru, formatisi in Borgogna. La produzione si aggira attorno alle 10 mila bottiglie annue, con vendemmia manuale e lotti separati per esprimere le specificità di ogni varietà. Anche in questo caso, le varietà internazionali a bacca bianca e rossa affiancano quelle autoctone. Qui si trovano i migliori vini rossi in assoluto degustati in Moldavia, dall’uvaggio realizzato con altri due enologi moldavi al Merlot, passando per un giovanissimo Cabernet Sauvignon, dall’eccezionale potenziale.

TRE VINI DA DA NON PERDERE

  • Manifest 2018 (Cabernet Sauvignon, Merlot e Fetească Neagră: magnum realizzata da Dan Prisăcaru in collaborazione con gli altri enologi moldavi Ion Luca ed Ilie Gogu, ognuno con le sue migliori uve)
  • Cabernet Sauvignon 2021
  • Merlot 2021

Tel. +373 795 84 163
Email: prisacaru.dan@gmail.com

Il vino in Moldavia: urban wineries e vignaioli nel futuro del Paese. https://www.vindeautor.md/.

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