(5 / 5) E’ una delle cantine pugliesi che si stanno impegnando maggiormente nella salvaguardia e nella promozione della viticoltura tradizionale. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsuper la Cantina Paololeo, con il suo Primitivo Igt Salento Biologico 2015.
LA DEGUSTAZIONE
Bello sin dal colore questo vino: un rosso rubino classico, di trasparenza media. Al naso frutti rossi prorompenti, con particolare dominanza di note di amarena, ma anche di fragolina di bosco e prugna. Un naso avvolgente, di quel “morbido” che non stanca nel delineare i contorni puliti del frutto.
Impreziosiscono il quadro richiami vegetali (macchia mediterranea), floreali (rosa canina) e speziati (tra il chiodo di garofano e il pepe verde leggero). In bocca il sorso è facile, ma tutt’altro che esile. La corrispondenza gusto olfattiva è pressoché totale.
Riemergono così le note di amarena e di fragolina di bosco, in ingresso. Il nettare sfodera poi una vena sapida, e un tannino di cacao dolce. Chiusura tendente all’amarognolo, tra note vegetali e un bello sbuffo speziato. L’alcolicità contribuisce ad ammorbidire la beva, senza appesantire la testa.
Un quadro di ottimo equilibrio, che rende il Primitivo Biologico di Cantine Paololeo il perfetto accompagnamento per piatti a base di carne. Dai primi ricchi di ragù ai secondi di maiale, passando per i formaggi saporiti. Ottimo compromesso per chi cerca un vino “da tutto pasto”, mai banale, per il quale ogni euro sia speso bene.
LA VINIFICAZIONE
La zona di produzione delle uve Primitivo del Salento è quella del Comune di San Donaci, borgo di 7 mila abitanti in provincia di Brindisi, particolarmente vocato alla viticoltura. La raccolta avviene generalmente nell’ultima settimana di agosto, senza l’ausilio di mezzi meccanici, all’interno di vigneti certificati “bio”.
Le uve vengono collocate in cassette da 10 chilogrammi, alle prime ore dell’alba. La vinificazione prevede diraspatura e fermentazione a temperatura controllata (22-24 gradi) per 8-10 giorni, durante i quali vengono compiuti rimontaggi giornalieri. Questo Primitivo Igt Salento svolge malolattica spontanea, subito dopo la fermentazione alcolica in inox.
Balzate agli onori delle cronache per il progetto di valorizzazione dell’allevamento tradizionale pugliese ad alberello, le Cantine Paololeo possono contare dal 1989 su una nuova sede di 15 mila metri quadrati, dotata di un moderno impianto di vinificazione e affinamento dei vini. Fiore all’occhiello, una barricaia contenente 500 barrique di rovere francese.
Nei primi anni del Novecento, il capostipite Paolo Leo iniziò a vinificare le uve dei suoi vigneti nel palmento di famiglia, oggi testimonianza “recuperata” del suo lavoro. L’obiettivo immutato è quello di “offrire ai consumatori vini che rispecchino nel loro corpo gli odori, i sapori ed il carattere della terra di Puglia da cui traggono origine”.
Prezzo: 9 euro
Acquistato presso: Ipercoop
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.