IN BREVE
- Il Consorzio del vino Chianti introduce la tipologia “Chianti Rosé” rinunciando contestualmente alla “Gran Selezione’.
- Il Chianti Rosé avrà una base ampelografica di almeno il 50% di Sangiovese e potrà includere vitigni autorizzati.
- Le regole del disciplinare garantiranno un livello qualitativo più alto e maggiore riconoscibilità per il Chianti Rosé.
- Il nuovo rosato sarà prodotto a partire dalla vendemmia 2025 e etichettato come Chianti Docg.
Il Consorzio del vino Chianti, il più grande della Toscana con circa 800 mila ettolitri prodotti, cambia strategia per reagire alle difficoltà degli ultimi anni, segnati da prezzi e vendite in calo. Il nuovo corso punta sul rosato, con l’introduzione della tipologia “Chianti Rosé” nel disciplinare di produzione, e abbandona definitivamente l’idea della “Gran Selezione“, origine del duro scontro avviato nel 2019 con il Consorzio del Chianti Classico.
LA REGIONE TOSCANA APPROVA IL CHIANTI ROSÉ
La nuova linea, formalizzata nell’istanza presentata dal Consorzio nel luglio scorso, ha ottenuto nei giorni scorsi il via libera della Regione Toscana. Già nel 2022 la stessa si era espressa negativamente sulla proposta di inserire la “Gran Selezione” nel disciplinare del Chianti Docg. Nella penultima seduta della legislatura, la Giunta uscente ha invece approvato l’introduzione della tipologia “Chianti Rosé”, applicabile anche alle sottozone. La base ampelografica prevede una percentuale minima di Sangiovese pari al 50%, con possibilità di aggiungere vitigni a bacca rossa e/o bianca autorizzati in Toscana. Definite anche rese, titolo alcolometrico e data di immissione al consumo. Contestualmente, la Regione ha preso atto della rinuncia alla “Gran Selezione”, considerata da molti una battaglia senza prospettive. Il Chianti sceglie così di differenziare la propria offerta in una direzione più aderente ai nuovi gusti dei consumatori.
IN ATTESA DEL SI DEL MINISTERO
La modifica al disciplinare, già pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana del 17 settembre, è stata sottoposta al giudizio della filiera vitivinicola regionale, che si è espressa a favore. Dopo l’approvazione regionale, il testo passa ora al Ministero dell’Agricoltura per il via libera definitivo. Se tutto procederà secondo i tempi previsti, il Chianti Rosé potrà essere prodotto già a partire dalla vendemmia 2025. Il nuovo rosato sarà ottenuto da uve provenienti dai vigneti registrati a Chianti Docg e potrà essere etichettato come tale, con la relativa fascetta di garanzia. Fino a oggi i rosati delle aziende del territorio venivano commercializzati come Igt Toscana. Le regole più stringenti del disciplinare garantiranno un livello qualitativo più alto e maggiore riconoscibilità.






