Rifermentazione in bottiglia sui propri lieviti e nessuna aggiunta di solforosa per una Garganega in purezza pensata come un “vino da merenda”. La Garganega di Gambellara, i suoi lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa: è un inno al territorio più autentico, e allo stesso tempo alla convivialità, il vino “Primo Incontro” che la cantina biologica Davide Vignato di Gambellara (VI) lancia in questi giorni d’estate.
Il nuovo vino, prodotto dalla cantina che solo un paio di anni fa ha lanciato i primi due Gambellara Classico Doc biologici certificati nella storia della denominazione vulcanica vicentina, è una Garganega rifermentata in bottiglia, che nasce da vigneti di collina con 25 anni di età nella sottozona dei Monti di Mezzo e Faldeo.
A una prima fermentazione con lieviti spontanei segue l’aggiunta di mosto di Recioto di Gambellara prima della rifermentazione, in bottiglia che avviene senza alcuna aggiunta di anidride solforosa. “Volevo fare un vino giovane e frizzante – racconta Davide Vignato – capace di rispecchiare al meglio il nostro territorio quanto i due Gambellara Classico Doc che produco, ma che fosse anche in grado di distinguersi per uno spirito ancora più immediato e conviviale”.
Le scelta dei lieviti indigeni e della rifermentazione in bottiglia vanno in questa direzione. E’ nato così un “vino da merenda”, quotidiano, da bere a inizio serata con gli amici o da gustare con semplicità a tutto pasto”.
Il nuovo vino – Garganega 100% sotto la denominazione IGT Veneto – Primo Incontro ha un colore giallo paglierino con una leggera velatura naturale dovuta alla rifermentazione sui lieviti.
Al naso profumi fragranti di fiori bianchi, mela e crosta di pane sono ravvivati da una freschezza che ritorna in bocca per un sorso immediato e piacevole, in cui prevale la nota minerale e terrosa tipica del terroir. In chiusura la scia leggermente amarognola caratteristica della Garganega esalta la bevibilità del vino, ideale per l’aperitivo e con piatti dai sapori non eccessivamente strutturati.
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