La Georgia vuol fare vino su Marte: sarà un bianco da uve Rkatsiteli

L’ambizioso studio dei ricercatori si chiama “IX Millennium project” e non riguarda solo la viticoltura


Non basta alla Georgia il primato sulle prime tracce storiche di viticoltura al mondo. I ricercatori dell’ex Repubblica Sovietica stanno studiando il modo di produrre il primo vino sul pianeta Marte. E’ il “IX Millennium project“. La notizia rimbalza in Italia dal quotidiano inglese Telegraph.

Le uve Rkatsiteli, autoctone della Georgia, sarebbero particolarmente resistenti ai raggi ultravioletti. Da qui l’idea del rettore dell’Università dell’Economia e della Tecnologia, Nino Enukidze, di portarle su Marte per verificarne la risposta. “IX Millennium” si è consultato con l’Agenzia spaziale europea e spera di lavorare anche con la Nasa, che ha promesso di portare gli uomini su Marte entro i prossimi 10 anni.

LO STUDIO

Per ora Enukidze sta portando avanti il progetto in collaborazione con l’Agenzia di Ricerca Spaziale georgiana e la startup “Space Farms“, ovvero “Fattorie dello Spazio”. Si comincia dall’uva per arrivare poi ad altri tipi di frutta e verdura.

Abbiamo in programma di ricercare tutte le possibilità che consentano agli astronauti di sedersi comodamente su Marte e bere vino georgiano“, spiega senza giri di parole Nino Enukidze.

Come riferisce sempre il Telegraph, la Business and Technology University della Georgia aprirà entro fine anno un laboratorio che simula le condizioni del pianeta Marte, quarto Pianeta del Sistema Solare, ricco di ossidi di ferro che ne determinano il tipico colore rosso. Un po’ come certe terre della nostra viticoltura.

Un ricercatore del progetto sta già allevando batteri partendo da microbi raccolti dalle sorgenti calde solforose della Georgia e da altri ambienti estremi, che potrebbero potenzialmente aiutare le piante a fissare l’azoto nel terreno marziano.

Al contempo, la startup “Space Farms” sta sviluppando dei semi per l’agricoltura verticale in grado di crescere con l’ausilio di luci idroponiche. Gli astronauti sarebbero così in grado di coltivare uva e altri alimenti “in biodiversità ristretta”, su Marte.

“Oltre all’esplorazione delle condizioni di coltivazione su Marte – evidenzia ancora Nino Enukidze – il progetto ‘IX Millennium’ andrà a beneficio dei produttori di uva e dell’economia locale georgiana, mostrando che le uve sono resistenti agli effetti dei cambiamenti climatici”.

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